Sanremo: codacons vigila sui contratti di Bonolis e Benigni

Sanremo non è ancora iniziato ma fà parlare di sè, i contratti di Bonolis, presentatore dell’edizione 2009 del Festival della canzone italiana di Sanremo, e quello di Roberto Benigni. I due contratti si aggirano su cifre astronomiche, 1 milione il compenso contrattuale di Paolo Bonolis e 350.000 euro il compenso riservato al comico Roberto Benigni che interverrà nella puntata iniziale del Festival di Sanremo. Con un esposto urgente, inviato oggi alle Procure della Repubblica di Sanremo e di Roma e alla Corte dei Conti, il Codacons ha chiesto il sequestro dei contratti stipulati dalla Rai con Paolo Bonolis e con Roberto Benigni, relativamente al Festival di Sanremo 2009. Il milione di euro percepito da Bonolis per la conduzione e la direzione artistica della kermesse è ormai assodato – spiega l’associazione – Ciò che non è chiaro, invece, è il compenso riconosciuto dalla Rai a Roberto Benigni. Pur di averlo sul palco dell’Ariston la Rai, secondo le indiscrezioni, avrebbe ceduto i diritti delle partecipazioni del comico sulla tv di Stato da sfruttare per l’home video. Diritti valutati in 350 mila euro, ma che per alcuni potrebbero arrivare addirittura a 2 milioni di euro. «Abbiamo chiesto oggi alle Procure di Roma e Sanremo e alla Corte dei Conti di acquisire e analizzare tutte le clausole contenute nei contratti dei due artisti e relativi al Festival – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – al fine di verificare se possano essere configurabili o meno sprechi di risorse pubbliche a danno della collettività. La Rai, infatti, è un servizio pubblico finanziato attraverso il canone pagato dai cittadini, e la gestione del suo patrimonio deve essere accorta e rispettosa degli utenti, e non può mai giustificare sprechi e compensi eccessivi agli artisti». «È dovere» del Codacons accertare se i soldi del canone «vengano utilizzati impropriamente. Il Consiglio di Stato ha imposto al Codacons il dovere di verificare qualsiasi spesa della Rai che possa influire sul canone che pagano gli utenti». Il Codacons ha chiesto quindi alle Procure di Roma e Sanremo e alla Corte dei Conti di procedere, se necessario, al sequestro dei contratti stipulati dalla Rai con Benigni e Bonolis, «al fine di non consentirne l’esecuzione e quindi la successiva irreversibilità di eventuali danni pubblici. I due artisti ora rischiano di lavorare gratis se la magistratura dovesse ritenere i loro contratti illegittimi».

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