Vucinic alla Gazzetta: “Posso dirlo, a Roma per sempre”

Mirko Vucinic si confessa alla Gazzetta dello Sport, l’attaccante montenegrino vive un ottimo momento di forma, il miglior goleador dell’attuale momento della Roma con i suoi 14 centri realizzati nelle diverse competizioni disputate con la maglia giallorossa. Vucinic parla a 360 gradi senza ipocrisie, tocca argomenti caldi come quello dell’adeguamento del suo ingaggio e quindi del suo futuro con la Roma, se fosse per lui resterebbe Roma a vita, le cose si fanno in due, i buoni rapporti con la società e l’investimento effettuato dalla Roma fanno dormire sonni tranquilli. Ecco l’intervista di Mirko Vucinic pubblicata dalla Gazzetta dello Sport: 

Savicevic ha detto che se Vucinic non riuscisse a guadagnare 4-5 milioni di euro all’anno sarebbe un fallito.
 “L’obiettivo di un calciatore è guadagnare di più, ma il mio agente da te mesi sta trattando il rinnovo del contratto. Credo che si arriverà ad un accordo”.
Quanto conta il denaro nella sua scala di valori?
“Dopo la salute è la cosa più importante, ma non penso solo a quello”.
Al posto di Kaka, offerta da favola, ma prospettiva professionale incerta, come si sarebbe comportato?
“In certi casi si deve ragionare. Ai tempi di Lecce mi arrivò una buona offerta dalla Russia. Rifiutai: per me era importante restare in Italia”.
Si sente di dire «A Roma per sempre»?
“Ora posso anche dirlo, ma nella vita mai dire mai”.
Se dovesse cambiare, cosa sceglierebbe tra Italia, Spagna e Inghilterra?
“La Spagna no. L’Inghilterra ha il campionato più ricco, ma io in Italia sto bene”.
Ha già segnato 14 gol in questa stagione. Obiettivo finale?
“Diciamo 20, ma la cosa più importante è che siano utili”.
La Roma ha ottenuto 8 punti nelle prime dieci gare, 32 nelle ultime 13: come si spiega la differenza?
“Si dice che è stato il cambio di modulo e in effetti l’unica novità è stata questa, ma è stato importante l’atteggiamento della società. Nei momenti peggiori, ci ha aiutato”.
Lei è amico di Panucci: qual è la sua posizione su quanto è accaduto tra Christian e la Roma?
“Stimo Panucci come uomo. Il giocatore è fuori discussione: è un campione. Mi dispiace la sua esclusione dalla lista-Champions: uno come lui serviva”.
Rimonta in campionato e Champions: dovesse puntare una fiches, che cosa sceglierebbe?
“La Champions. Ma l’obiettivo primario è arrivare tra le prime quattro”.
Quarto posto ad un punto, ma potreste aspirare a qualcosa di meglio
“Il secondo posto non è una chimera”
Quali sono i veri problemi tecnici degli arbitri?
“Rigori e fuorigioco”.
Favorevole o meno all’uso della tecnologia?
“Favorevole. Negli Usa utilizzano la moviola nel football e la situazione è migliorata”.
Il miglior arbitro italiano?
“Per me sono tutti uguali”
Il miglior giocatore di oggi?
“Messi e Ibrahimovic”.
Si dice che Ibra e Vucinic abbiano qualcosa in comune
“Forse è il talento. Mi onora essere accostato a Zlatan”.
Taglio della gola per imitare una star del wrestling e spogliarello: quale gesto non rifarebbe per festeggiare un gol?
“Può darsi che li ripeta. Non ho capito tutto il can can dopo lo spogliarello. Quando giochiamo all’Olimpico usciamo dal campo in mutande perché lanciamo ai tifosi anche i pantaloncini: dov’è lo scandalo?”.
Lei è nato nella vecchia Jugoslavia, poi ha vissuto l’epoca della divisione e delle guerre. Com’è stata la sua infanzia?
“Serena. Le bombe più vicine furono lanciate a 100 km da casa. L’unica paura della guerra è il suono della sirena. Mi è rimasto in testa”.
Il dolore più grande?
“La morte di nonno Milisav”.
E la gioia?
“Il primo gol con la maglia della nazionale montenegrina”.
Un giornalista del Romanista ha usato una bella immagine per lei: sembra scendere in campo appena sveglio con lo smoking sotto il pigiama.
“Lo smoking mi piace, il pigiama no, non lo uso”.

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