Juve, Poulsen cancella la follia di Iaquinta

La Juve torna alla vittoria e si riprende il secondo posto. Il successo di Catania (2-1) è pesante perchè è arrivato in pieno recupero, al termine di una partita sofferta e giocata in inferiorità numerica per ottanta minuti.
E questo dato rende maiuscola la gioia dei bianconeri, reduci da due sconfitte di fila in campionato, sbucata al 91’ grazie ad una zampata di Poulsen, il danese messo in campo per contenere il pareggio. A Catania la Juve non vinceva da 25 anni (gol di Rossi e Platini) e il pomeriggio sembrava in discesa dopo il gol di Iaquinta di testa all’11’. L’attaccante si toglie la maglia, viene ammonito e dopo due giri di orologio commette un fallo su Potenza: rosso e bianconeri in dieci. Da lì in poi è tutto in salita, la Juve con umiltà si chiude nel suo guscio e al resto ci pensa con Buffon con un paio di miracoli. Zenga ridisegna un Catania più offensivo, trova il pari con Morimoto e colpisce l’incrocio dei pali con Baiocco. La Juve vacilla ma non cade anche perchè Morganti non sanziona un fallo di mani di Marchionni in area. Il Catania frena la spinta nei minuti finali e la squadra di Ranieri, trascinata da un Amauri inesauribile ed encomiabile per impegno, sfrutta l’erroraccio di Terlizzi, che svirgola in piena area, con Poulsen. Il danese strapagato in estate e non ceduto a gennaio per mancanza di acquirenti, firma il suo primo gol juventino. Ranieri sorride e dimentica la follia di Iaquinta, un giocatore alla ricerca della serenità perduta. La vittoria inoltre, nella domenica dei ritrovati Camoranesi e Tiago, blocca le inevitabili polemiche sul mancato impiego di Del Piero, rimasto in panchina. Infine, sorride meno Zenga, per quella svista di Morganti che poteva scrivere un altro pomeriggio.

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