Impresa della Reggina, Milan fermato sul pari: è1-1

La Reggina operaia va in paradiso, il Milan delle stelle invece finisce all’inferno. Proprio non funziona questo Milan con Ronaldinho. Dopo quattro panchine Ancelotti decide di farlo tornare titolare, ma il risultato è disastroso. Invece al Meazza fa un figurone la Reggina, al suo terzo pareggio eccellente. La squadra di Orlandi conquista un punto che vale oro, mentre Ancelotti vede la sua squadra arretrare in classifica. Adesso anche il secondo posto è in pericolo. E quel che conta di più ora è che i punti di ritardo del Milan sull’Inter diventano otto. Con il derby dunque l’Inter potrebbe già mettere una seria ipoteca sullo scudetto. A sorpresa infatti finisce 1-1 con qualche fischio per i rossoneri, e Kakà si infortuna: un’altra tegola per Ancelotti in vista della stracittadina. Fra tanti fuoriclasse il vero eroe della serata diventa Di Gennaro. L’attaccante reggino, cresciuto nel vivaio milanista (il suo cartellino per metà è rossonero), beffa la sua ex squadra. La Reggina fa il catenaccio e via in contropiede, ma funziona. Il Milan invece attacca in massa e va in confusione. E quando gli attaccanti non arrivano ci pensa Campagnolo a chiudere tutti i varchi. A salvare i rossoneri dal ko un rigore di Kakà (che ha anche colpito un palo), ma il più bravo è stato Pato a cercarselo. Il Milan segna anche un secondo gol con Seedorf, ma l’olandese si aiuta con il braccio sinistro. Come a Glasgow Ancelotti conferma la fiducia a Flamini, per il resto è la formazione prevista con Zambrotta e Jankulovski esterni, Bonera e Maldini centrali, Ronaldinho alle spalle degli inamovibili Kakà e Pato, mentre in panchina a sorpresa non c’è Shevchenko (colpito da tracheite) ma Cardacio. Orlandi invece, senza Brienza, Barreto, Ceravolo e Vigiani, si affida al modulo che nelle ultime due partite gli ha regalato due punti importanti: nella formazione reggina rientra Carmona dopo due turni di squalifica, difesa a tre con Lanzaro, Valdez e Santos, centrocampo folto con Krajcik, Carmona, Cozza, Barillà e Costa, davanti Di Gennaro e Corradi. Il primo sussulto è un destraccio di Flamini al 9′, dieci minuti dopo il francese fa il bis ma anche stavolta il suo tiro è troppo centrale. Con la Reggina che si difende anche in otto è difficile per i rossoneri trovare sbocchi. Se poi ci si mette pure Ronaldinho a pestare i piedi a Kakà e Pato per il Milan diventa dura. Ancelotti si sbraccia ma l’istinto di Ronaldinho non è quello del trequartista. Anche Beckham sbaglia più del solito e anche se il primo tempo somiglia a un assedio il ‘fortinò di Orlandi regge bene: al 22′ ancora bravo Campagnolo sul siluro di Jankulovski, poi brivido al 29′ per una punizione di Beckham. Il Milan come un toro scatenato che sbatte contro il muro reggino e scoprendosi al primo sbandamento viene castigato: al 34′ il cross di Krajcik diventa una palla da biliardo che carambola su Corradi e schizza verso il centro area dove irrompe Di Gennaro che insacca. Ronaldinho prova a scuotere i rossoneri: al 41′ con un dribbling ubriacante se ne «beve» tre ma angola un pò troppo. Per il Milan, che nel primo tempo colleziona solo calci d’angolo (6-0) l’ultimo sussulto è la trattenuta in area di Krajcik su Ambrosini, che reclama inutilmente il rigore. Nella ripresa il Milan continua a collezionare corner e basta. Ancelotti non cambia, Ronaldinho continua a spaziare sul fronte di attacco ma è una zavorra per Kakà e Pato che non riescono a trovarsi come al solito. Al 9′ ancora pericoloso Di Gennaro, ci prova allora Kakà, ma più per disperazione che altro. Dopo dieci minuti fuori Ambrosini per Seedorf, risponde Orlandi coprendosi ancora di più (Sestu per Di Gennaro). Al 15′ il Milan segna con Seedorf appena entrato: l’olandese spinge in rete il pallone dopo il palo di Kakà, ma si aiuta con una mano e l’arbitro giustamente annulla. Al 20’ Ancelotti decide di togliere Ronaldinho per Inzaghi e due minuti dopo il Milan ottiene il pareggio anche se su rigore, concesso con generosità da Pierpaoli ma forse più cercato da Pato: dal dischetto Kakà timbra il suo undicesimo gol. Un’incornata alta di Inzaghi, qualche tentativo senza troppa convinzione di Pato: il Milan non riesce a graffiare e nel finale per poco Corradi non fa il bis. Davvero un sabato bestiale per i rossoneri. E forse Mourinho se la ride.

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