Mexes al CdS: “Sarà più bello vincere a Roma”

Philippe Mexes in esclusiva si concede al Corriere dello Sport e nella sua intervista parla a 360 sulla sua Roma, non tira indietro riguardo argomenti caldi degli ultimi giorni, il futuro alla Roma, le arrabbiature dello stesso Mexes dopo il goal stupido preso a Reggio, la rissa fuori dalla discoteca e non ha risparmiato il suo giudizio sul caso Panucci. Phil Mexes, ha parlato molto del suo futuro, dalle parole di Rugantin Mexes esce fuori che vincere a Roma è più bello che vincere altrove. 

Chiariamo una cosa: lei si è arrabbiato con Loria per quell’errore?
“Simone è un difensore di questa squadra come lo sono io. Non ho detto niente a Loria. Però ancora oggi dico che non ho capito quel cambio. Non perché è entrato Loria, ma perché è uscito centrocampista ed è entrato un altro difensore. A quel punto eravamo in cinque sulla stessa linea, non si capiva nulla e non riuscivamo a trovare la posizione. Io non discuto la sostituzione, è una scelta dell’allenatore che devo rispettare. Alla fine ci poteva pure stare…E comunque ci ha detto male, in fondo è anche un po’ colpa mia per quel rigore che si può fischiare oppure no. Io ho allargato il braccio, ma Corradi mi ha strattonato la maglia”.
Poi domenica è tornato ed è andato in discoteca. Le va di parlarne?
“Certo, ho preso una cintata in faccia, ecco, vede? Questi sono i segni che mi sono rimasti sullo zigomo. Una bella botta, poteva andarmi anche peggio, perché è proprio vicino all’occhio. Però in fondo non è rimasto gran chè. Ero stato in discoteca dopo una partita, il giorno dopo non ci sarebbe stato allenamento, avevo il permesso di mia moglie. Se ero fuori a quell’ora è solo perché il giorno dopo non dovevo andare a Trigoria. Aspettavo la macchina dei miei amici e stavo fuori. Sento uno che mi fa i complimenti. Era della Roma. Altri della Lazio dicevano altre cose e non erano complimenti. Poi uno mi ha mancato di rispetto in mezzo alla strada e ho reagito. So che ho sbagliato, ma non ce la facevo più. Qualche spinta, nessuna conseguenza, a parte questi piccoli segni. Ho sbagliato perché io avevo tutto da perdere da questa storia. Comunque ormai è acqua passata”.
Qualche settimana fa una sua intervista in Francia ha fatto molto discutere. Poi lei ha spiegato il suo pensiero.
“Torno volentieri a parlare di questo argomento, per fare chiarezza. La mia volontà è quella di restare alla Roma. Sto bene, sono felice con i compagni, l’ho sempre detto, la storia del Milan è uscita sui giornali, io non ho mai avuto contatti con loro. Se poi una società come il Milan mi stimi non può che farmi piacere. Perché dire bugie? Però a volte noi calciatori dobbiamo sottostare alle decisioni della società. Io voglio restare, ma a volte nel calcio può capitare qualcosa che va al di là della volontà del calciatore. Una cosa vorrei chiarire, una volta per tutte. Se dovessi andare via non vorrei vivere una situazione come quella che ho vissuto quando ho lasciato l’Auxerre, con la Roma che è stata penalizzata per il mio trasferimento. Se dovessi andare via vorrei lasciarmi bene con tutti. Ma sto bene qui e farò la mia strada poter fare sempre il bene della Roma”.
Qualcuno dice che lei abbia una sorta di rassegnazione, che con questa squadra non riuscirà mai a centrare trofei importanti.
“Non è vero. Se così fosse non avrebbe senso stare qui. So che non possiamo vincere lo scudetto ogni anno, ma so anche che possiamo lottare con gli altri. Con il nostro spirito e con un pizzico di fortuna in più possiamo stare ai livelli di Inter, Juve e Milan. Da quando sono in Italia ho capito che siamo un po’ penalizzati rispetto alle altre squadre di vertice. Ma dobbiamo continuare a lavorare per mantenere la Roma in alto”.
I tifosi apprezzano la sua romanità.
“A Roma mi sono sempre sentito come a casa, l’ambiente è simile a quello che ho lasciato a Tolosa, Francia del sud, la gente è calda e simpatica come da voi. E poi Roma è una delle città più belle del mondo. Trovarsi male a Roma è difficile. Il calcio qui da voi è più importante, hai più pressione addosso. Ma è bello anche così e ti fa amare Roma anche di più. Mi è dispiaciuto per la contestazione dei tifosi a inizio anno, ho rivissuto i momenti brutti di quando sono arrivato. Abbiamo cercato di ribaltare la situazione il più presto possibile. Il calcio a Roma è così, se non vinci è dura, ma non potevamo stare a quei livelli”.
Ci racconti quello che pensa del caso Panucci
“Per me Christian è una grandissima persona. Certo, ha sbagliato, ha commesso un errore nei confronti del gruppo, fare una cosa del genere è inaccettabile. Si può sbagliare, ma lui è uno che mette la faccia sempre. Parla per la squadra e si prende la sua responsabilità. Ha il mio sostegno, lo apprezzo come persona e come calciatore. Mi ha sempre fatto vedere che ha sempre risposto presente alla grande”.
Come lo vede in questi giorni?
“E’ un po’ amareggiato, ma non voglio parlare al posto suo. Penso che sia dispiaciuto per quello che è successo. Il fatto che sia rimasto fuori dalla lista Champions è stata una brutta botta anche per noi. Non ce lo aspettavamo. Ma certe decisioni si prendono ad alti livelli, spettano all’allenatore e alla società. Anche io quando vengo squalificato pago le multe, eccome se le pago! Peccato che tutti quei soldi non vadano in beneficenza, sarebbe più bello pagare”.
L’ultimo pensiero, la finale di Champions League a Roma.
“Non puoi pensarci, quando vedi la coppa con il Colosseo sullo sfondo ti vengono i brividi. È importante non farci condizionare. È un sogno che avevo da bambino. Ci siamo, ci aspetta l’Arsenal, è ancora tutto in palio e ce la giocheremo fino alla fine”. 

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7 commenti su “Mexes al CdS: “Sarà più bello vincere a Roma””

  1. Grande Mexes…sei il massimo, il meggio centrale dei mondo…complementi…resta con noi sempre…auguri de Venezuela…sempre FORZA ROMA DAJEEEEE

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