Si conclude la gara del San Paolo con un ROMA ROMA ROMA, le tre reti messe a segno dai ragazzi di Luciano Spalletti a favore del Napoli di Reja. E adesso chi spiegherà al Napoli che non si tratta di compensazione? Il dg Pierpaolo Marino in settimana aveva sentito puzza di bruciato, dopo le polemiche della Roma per gli errori arbitrali subiti nei quarti di Coppa Italia contro l’Inter costate alla squadra di Spalletti il passaggio alle semifinali, e temendo compensazioni aveva tuonato: «Sono meravigliato dalle lamentele della Roma. Spero che Morganti non sia condizionato». E puntuali sono arrivati gli errori dell’arbitro marchigiano che, dopo essere stato «salvato» dal suo primo assistente in occasione dell’irregolare vantaggio del Napoli poi annullato, ha convalidato (con la complicità del secondo assistente) l’1-0 giallorosso di Mexes, che in fuorigioco ha dato il via alla netta vittoria dei giallorossi. Che, tanto per chiarire, hanno meritato il loro terzo successo consecutivo in campionato, al di là di quanto dica il 3-0 maturato in cinquanta minuti. La Roma, che era stata l’ultima squadra a battere il Napoli in casa sua, si è confermata bestia nera dei partenopei al San Paolo. L’anno scorso decisero Perrotta e Totti, quasi un anno dopo, con il capitano giallorosso rimasto a guardare tutta la partita dalla panchina, ci hanno pensato Mexes e Juan con due capocciate nel primo tempo (18′ e 32′) e Vucinic, con il sigillo in apertura di ripresa. Alla fragilità in trasferta il Napoli adesso ha aggiunto anche qualche incertezza davanti al proprio pubblico. Perchè il ko con la Roma non si può spiegare solo con il gol irregolare di Mexes. Passata in svantaggio, la squadra di Reja è andata in confusione, soprattutto a centrocampo dove Taddei, Pizarro, De Rossi e Brighi non hanno avuto problemi ad approfittare degli errori avversari, su tutti quello di Mannini che ha aperto la strada al 2-0. L’assenza di Hamsik si è fatta sentire, Gargano non ha innescato adeguatamente Lavezzi (innocuo tranne una punizione nel primo tempo) e Zalayeta, e le amnesie della difesa (vedi i gol di Juan e Vucinic) hanno fatto il resto. Il punteggio, tra l’altro, avrebbe potuto assumere proporzioni ben più ampie perchè nella ripresa a Baptista (in particolare) e compagnia non sono mancate le occasioni per calare il poker. Reja presenta quattro novità rispetto a domenica. In difesa Santacroce viene preferito a Rinaudo, in mediana Pazienza prende il posto dello squalificato Hamsik e Mannini vince il ballottaggio con Vitale, quindi in attacco Reja dà fiducia a Zalayeta per affiancare Lavezzi e tiene in panchina Denis, che forse paga la reazione alla sostituzione contro il Chievo. Nessuna scelta disciplinare, invece, alla base della decisione di Spalletti di non schierare Totti titolare («Non ha ancora i novanta minuti nelle gambe», ha detto il tecnico della Roma nel prepartita). Il terminale giallorosso è Vucinic supportato da Pizarro e Baptista. Conferma per Taddei a centrocampo, panchina per Perrotta e Panucci, in difesa tocca a Cassetti. Come temeva Spalletti, il Napoli parte subito a tavoletta e al 6′ Zalayeta mette dentro con una gran girata di sinistro ma dopo essersi aggiustato la palla col braccio destra. Morganti non se ne accorge e dà il gol, lo salva il suo primo assistente, Romagnoli, che gli comunica il fallo e stoppa la convalida. Purtroppo per l’arbitro di Ascoli (e soprattutto per il Napoli) il secondo assistente, Nicoletti, non è attento come il primo e non si accorge che anche il vantaggio di Mexes al 18′ è da annullare per fuorigioco del francese. Le proteste dei giocatori partenopei, Cannavaro in testa, servono a poco. La Roma è in vantaggio, il Napoli in confusione, così alla mezzora Mannini, nel tentivo di evitare un fallo laterale sulla metà campo, con un retropassaggio sballato regala agli avversari un calcio d’angolo dal quale nasce il raddoppio di Juan, che sovrasta Maggio. Baptista potrebbe dare il colpo di grazia al 40′ ma spreca incredibilmente il 3-0 a tu per tu con Gianello. La ripresa si apre con gli ingressi di Bogliacino ed Aquilani e proprio quest’ultimo al 5′ detta a Vucinic l’assist che il montenegrino traduce nel 3-0. Zalayeta prova a rendere meno pesante il passivo con un’altra girata (14′) ma Doni chiude la porta. Taddei centra il palo al 18′ e il neo entrato (e fischiato) Denis si mangia il gol della bandiera e Baptista al 43′ quello del poker. Il San Paolo fischia il Napoli che si fa agganciare in classifica dalla Roma, protagonista di un doppio salto ai danni di Lazio e Fiorentina. Adesso il quarto posto occupato dal Genoa dista solo tre punti.