Il Milan riabbraccia Kakà

MILANO – «C’è stato un momento in cui ho temuto che Kakà andasse davvero via…». Perfino il capitano rossonero Paolo Maldini non si nasconde. «Fortunatamente però è finita bene, anche perché mio figlio quasi piangeva all’idea». L’abbraccio dei compagni, i sorrisi di Ancelotti e lo staff tecnico, le congratulazioni per la decisione di restare al Milan. Il day-after di Ricky Kakà a Milanello è un giorno normale di allenamento, ma con l’affetto dei tifosi che lo hanno travolto anche ieri al suo arrivo. Ancelotti, che si è speso a fari spenti affinchè Ricky non andasse via, lo ha abbracciato. Per lui è stato un nuovo inizio. «Ho scelto con il cuore, non è stata assolutamente una scelta economica», ha detto il Pallone d’oro 2007. «Sono felice che Kakà abbia veramente dato una dimostrazione straordinaria di non essere soltanto qualcuno che guarda al guadagno e di avere dei principi e dei valori, come quello dell’attaccamento alla bandiera, e riconoscenza nei confronti di una società e di un presidente che l’hanno lanciato». Queste le nuove parole a corredo di Silvio Berlusconi, vero regista dell’operazione, mosso anche da questioni di consenso personale per far rompere la trattativa col City quando ormai tutto era fatto. «Kakà ha l’anima che corrisponde al suo viso», ha aggiunto il patron.
Per ora l’assalto a suon di milioni del Manchester City è stato respinto e Ricky può rivendicare a piene lettere la fascia di capitano. Ma sarà così per sempre? In molti pensano che Kakà abbia fatto una scelta di vita, altri (quotidiani spagnoli in primis) credono invece che se al posto del City ci fosse stato un Real con un presidente in grado di fare un’offerta… reale, Kakà, beh, sarebbe andato via, senza troppi pensieri… Il pericolo rimane dietro l’angolo. Florentino Perez, che per tornare nuovamente presidente dovrà presentare un programma valido, potrebbe proprio individuare nel brasiliano del Milan (e non Cristiano Ronaldo) il suo uomo immagine. Intanto, in via Turati senza i 120-130 milioni dello sceicco il Milan dovrà rivedere la propria campagna di rafforzamento. Niente Ribery, niente Adebayor o, magari, Benzema. Potranno arrivare solo Agger, Mexes (in estate) e allestire il ritorno di Gourcuff dal Bordeaux.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento