Guaccero sfida i reality senza paura

La sfida è di quelle da far tremare le ginocchia: una fiction poliziesca a sfondo sociale, Il bene e il male, schierata contro i due reality più forti e per definizione asociali del panorama televisivo italiano. Programmata su Raiuno contro i reclusi Mediaset del Grande fratello e le aspiranti popstar di X Factor su Raidue, Il bene e il male tenterà da oggi di replicare il miracolo de La vita rubata, la fiction con Beppe Fiorello che a marzo vinse la gara dell’Auditel contro gli stessi avversari: «Naturalmente io mi aspetto che il pubblico ci scelga», dice il produttore Alessandro Iacchia, «ma sto al gioco. La Rai controprogramma X Factor? Non facciamo questo lavoro per essere protetti. Certo battere per la seconda volta un reality ci renderebbe molto orgogliosi».
Per Bianca Guaccero, volto femminile della serie, «la nostra forza è che i reality sono programmi diversi dal nostro. Quelli sono show, la fiction è un’altra cosa. Ma non starò con il fucile puntato ad aspettare il risultato, ormai ho smesso di pensare all’Auditel e i miei progetti li scelgo d’istinto». In coppia con un Gianmarco Tognazzi in versione Montalbano dark, per la Guaccero è l’esordio in una fiction a lunga serialità: «Ho letto il copione e mi sono convinta subito. Il bene e il male non è un poliziesco come gli altri: Montalbano aveva un lato umano ma restava sempre un vincente. Qui invece il confine tra vincenti e perdenti è più labile, anche l’eroe coltiva il dubbio».
Una sorta di Piovra in chiave moderna che potrebbe catturare quella fetta di pubblico in cerca di evasione dall’evasione: «Non giudico chi guarda o chi fa i reality», dice la Guaccero, che dopo l’esperienza a Sanremo e il musical Poveri ma belli dichiara «chiusa» la sua carriera di cantante, «ma per quanto mi riguarda io non li farei. Non mi esporrei mai così in prima linea. La conduzione è un’altra cosa: c’è una regia, c’è un palcoscenico… con tutto il rispetto il pubblico non vede quando mi lavo i denti. Insomma: non vorrei mai che una telecamera mi seguisse fino in bagno».

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