Al Vaticano la pillola non va giù

Il tema è la pillola contraccettiva classica ma la risposta del Vaticano, come in temi del genere è sempre la stessa, è da vietare. Le motivazioni sono tante, la pillola contraccettiva classica «funziona in molti casi con un vero effetto abortivo», viola «cinque diritti umani» e già che c’è «ha effetti ecologici devastanti», seminando «tonnellate di ormoni nell’ambiente» e contribuendo così all’«infertilità maschile in occidente». Lo sostiene un articolo comparso ieri sull’Osservatore Romano e firmato da Pedro José María Simón Castellví, presidente della «Federazione internazionale delle Associazioni dei medici cattolici».Castellví dice ora che una ricerca pubblicata dalla sua Federazione «dimostra irrefutabilmente» che «la pillola denominata anovulatoria più utilizzata nel mondo industrializzato, quella con basse dosi di ormoni estrogeni e progestinici, funziona in molti casi con un vero effetto anti-impiantatorio, cioè abortivo, poiché espelle un piccolo embrione umano». Abbiamo dati a sufficienza per affermare che uno dei motivi per nulla disprezzabile dell’infertilità maschile in occidente è l’inquinamento ambientale provocato da prodotti della "pillola" ». Due conclusioni «che non dovrebbero passare inosservate né nella Chiesa né al di fuori di essa». E non basta: «I mezzi contraccettivi violano almeno cinque diritti: a vita, salute, educazione, informazione, la loro diffusione avviene a discapito dell’informazione sui mezzi naturali ed uguaglianza fra i sessi, il peso ricade quasi sempre sulla donna». Al Vaticano la pillola non vuole propio saperne di andarsene giù.

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