La Roma non può certo giustificare la brutta gara di ieri sera allo Juventus Stadium appellandosi all’alibi dell’arbitraggio pessimo. Molti calciatori giallorossi intervistati ieri hanno riconosciuto sia la loro brutta prestazione che gli errori arbitrali.
Il più duro ieri è stato Daniel Pablo Osvaldo: “Mi prendo le responsabilità di quello che dico, mi sono sentito preso in giro. E’ vero, la Juve è più forte. Ma se tutti i falli, anche i falletti, ti vengono fischiati contro è normale perdere. Partita indirizzata? Secondo me sì. Quando parli con Bergonzi sembra di parlare con Dio onnipotente, non gli si può dire nulla. Quando uno rivolge la parola all’arbitro e lui ti ride in faccia non va bene. Mi veniva da piangere in campo per come mi parlava l’arbitro, mi sentivo impotente “. Poi però riconosce i demeriti della squadra: “Dopo otto minuti siamo andati sotto di due gol, questo ha cambiato i nostri piani. Avevamo preparato la partita in certo modo, è andata esattamente all’incontrario. Non c’eravamo, non sapevamo cosa fare. Ci dispiace tanto per la gente che è venuta fino a Torino e torna a casa con quattro gol. Ai tifosi chiedo di starci vicini in questo finale di campionato. Per fortuna già mercoledì giochiamo contro la Fiorentina e abbiamo la possibilità di rifarci. Dovete credermi: io ammazzerei qualcuno pur di vincere le partite, ci impegniamo tutti al massimo ogni volta. Eppure non riusciamo a dare continuità: in certe giornate siamo fantastici, in altre diamo la sensazione di non essere nemmeno in campo. Speriamo che il nostro pubblico abbia ancora pazienza“.
Anche Simone Perrotta ha criticato la direzione di Bergonzi soprattutto l’episodio del calcio di rigore: “Ho notato che tra gli arbitri c’è molta discrezionalità in questo campionato. In altri casi non c’era stata una punizione così severa. Mi è parsa una decisione un po’ eccessiva. Comunque la accettiamo, anche perché dobbiamo riconoscere che la Juve ha strameritato la vittoria. A volte bisogna rendere merito agli avversari“.
La serata di ieri va cancellata al più presto e si è conclusa anche con un battibecco tra Daniele De Rossi e qualche tifoso della Roma. Dopo il fischio finale De Rossi è andato verso il settore ospiti per salutare e ringraziare i ragazzi che avevano assistito allo scempio, ma si è beccato gli insulti, sia per la prestazione deludente che per aver scambiato la maglia con Claudio Marchisio, suo compagno di azzurro. Marchisio è il giocatore che qualche tempo fa finì al centro di un caso per lo strano labiale, nel quale insultò palesemente Roma, immortalato dalle telecamere durante un inno nazionale.
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