Ancelotti a Dubai prova una squadra stellare

MILANO, 29 DICIMBRE – Il termine ripartenza viene usato dai moderni strateghi del pallone per dire una cosa molto semplice: contropiede. Meglio si addice a quello che il Milan va cercando nel caldo degli Emirati Arabi Uniti: una scossa a una stagione che era cominciata male, anche perchè priva del talismano Champions League, per poi raddrizzarsi e tornare nuovamente in bilico, come si trova in questo scollinare d’anno. E allora – mentre si va nella scintillante Dubai soprattutto per «mettere benzina nelle gambe», come dice Ancelotti – si butta lì un’idea di cui parlare, forse per non affrontare discorsi un pò più scottanti, quali mercato o infortunati cronici. La suggestione l’ha proposta per primo Sivlio Berlusconi in persona: perchè non pensare a un Milan con tutte le sue stelle contemporaneamente in campo? Cioè a un centrocampo-attacco che contenga assieme Pirlo, Seedorf, Beckham, Ronaldinho, Kakà e Pato? Con il classico modulo ad ‘albero di natalè sarebbe teoricamente possibile, e mister Ancelotti non si è tirato indietro. «»È una soluzione possibile e verrà provata. Ci può stare«, afferma l’allenatore rossonero nel freddo di Malpensa poco prima della partenza per Dubai. Da parte sua Adriano Galliani, anche lui nell’aereo Emirates che ha portato una decina di giocatori italiani e tutto lo staff verso il ritiro dorato dell’albergo Park Hyatt, pensa sia un’ipotesi affascinante, ma dice che »spetta all’allenatore decidere«. Sempre sorridente, l’amministratore delegato rossonero ne approfitta anche per smentire ipotetici rischi per Beckham a causa di presunte minacce da parte di Al Qaida e dintorni: »Siamo assolutamente tranquilli«, afferma Galliani, che ribadisce l’intenzione di non fare alcuna operazione sul mercato di gennaio, »se non per un terzino sinistro, ma solo se di assoluto valore«. Se davvero non ci si muove sul mercato, bisogna quindi guardare in casa. »Nesta per noi è fondamentale – risponde l’ad alle domande dei giornalisti che lo aspettano all’aeroporto – ma per ora non ci sono buone notizie. Sperem«, cioè speriamo, conclude in milanese. È confermato che il difensore, da tempo infortunato alla schiena, non andrà negli Emirati: »Rientrerà da Miami a metà mese«, spiega Ancelotti, che si dice poco convinto di averlo a disposizione in tempi brevi. Così, bisogna fare buon viso a cattivo gioco e si spera, con il caldo di Dubai, »di recuperare molti degli infortunati«, a partire dallo svizzero Senderos, acquistato proprio per far fronte proprio all’assenza dell’unico centrale veloce della difesa milanista, ma che sta ripetendo quello che faceva all’Arsenal, dove giocava di rado a causa di ripetuti infortuni. La miglior medicina sta quindi nelle novità. »Beckham si inserirà bene: è già in buone condizioni e questi giorni gli serviranno per migliorare«, conclude Ancelotti, che saluta tutti e si imbarca da Milano per Dubai – senza Beckham, in arrivo da Londra, e i brasiliani, in volo direttamente dal Sudamerica – con la certezza di poter mettere i suoi sotto la cura di doppi allenamenti quotidiani, tranne il giorno di Capodanno, fino all’Epifania. Poi tutti a Milanello, con sbarco previsto nel pomeriggio di mercoledì 7. E a Dubai ci sarà anche Rino Gattuso, anche lui sull’aereo per gli Emirati nonostante le stampelle che ancora utilizza dopo l’operazione al legamento del ginocchio. Ed è stato lui, che non rivedrà un pallone prima di qualche mese, il più fotografato alla Malpensa dai tifosi, simbolo di una squadra che non vuole mollare mai.

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