Amauri al momento è brasiliano poi si vedrà

Il caso diplomatico su Amauri s’infittisce. Adesso il calciatore è brasiliano a tutti gli effetti e non può vestire la maglia azzurra della Nazionale italiana ma solo della Selecao, sempre che Dunga, decida di convocarlo. «Sono brasiliano e l’unica Nazionale per la quale posso giocare è, al momento, quella del Brasile». È quanto afferma Amauri in un’intervista all’agenzia Estado, nella quale precisa però di «attendere con serenità una convocazione: sia dal Brasile sia dall’Italia». «Per ora non penso a quello che potrà avvenire» in futuro, precisa Amauri, commentando le dichiarazioni dell’allenatore della ‘Selecaò, Carlos Dunga, che per la prima volta da quando è alla guida del Brasile (luglio 2006) ha ammesso la possibilità di poter chiamare l’attaccante della Juventus. Nel ricordare l’amichevole in programma il 10 febbraio a Londra tra il Brasile e gli azzurri, la stampa brasiliana segnala tra l’altro l’interesse espresso per Amauri sia dall’attuale ct dell’Italia, Marcello Lippi, sia dal suo predecessore, Roberto Donadoni. Nell’intervista, il goleador della Juve sottolinea di essersi ambientato molto bene a Torino: «Dopo anni di ‘battaglià, visto che sono arrivato in Italia per giocare in club piccoli, ora sono in una delle società più famose del mondo. Per me, il 2008 è stato d’altra parte un anno pieno di risultati: è mancata solo la convocazione nella Nazionale». Se vuole chiamarlo, Dunga dovrà comunque fare presto, visto che Amauri si appresta a ricevere il passaporto italiano, afferma l’agenzia Estado, che ricorda come l’attuale vice capocannoniere del campionato italiano (con 11 reti) è «un uomo umile: questo paulista di Carapicuiba non ha mai giocato in Brasile a livello professionale, e ancora oggi è quasi uno sconosciuto tra i brasiliani».

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