Josè Mourinho non ha cose da nascondere e tirando le somme dei primi sei mesi di Campionato italiano dice: "Posso anche sbagliare, ma mi sembra che questo campionato sia molto migliore di quello della scorsa stagione". Sono passati solo pochi mesi da quando è sbarcato in Italia, e poche settimane dai suoi giudizi sullo scarso ‘appeal’ del calcio italiano, ma nel frattempo il parere di Josè Mourinho inizia a essere più positivo. «Non dico che è migliore perchè Mourinho è in Italia o perchè l’Inter giochi in modo spettacolare: le squadre sono più offensive, senza perdere la loro organizzazione tattica». Cita i nomi di colleghi come Spalletti, Giampaolo, Marino, Zenga, «che vogliono giocare un calcio organizzato, ma propongono anche uno spettacolo sportivo». Certo, constata, rispetto alla Premier League, in Italia «non esiste ancora la stessa emozione, spettacolarità e la preparazione di un’industria che si vuole vendere. Però sono impressionato in modo positivo dalla qualità del campionato italiano». Ripercorrendo la sua carriera, Mourinho si definisce «un navigatore nel mondo del calcio». «Non mi voglio fermare, sono giovane, ho almeno altri 15 anni di lavoro davanti a me a livello molto alto, ovviamente voglio migliorarmi – spiega – quando finirà con l’Inter, dove sono molto felice, andrò ad allenare in un altro Paese». L’allenatore nerazzurro parla anche del rapporto con i giocatori. E chiarisce che gli piace quel tipo di calciatore che «parli il mio stesso idioma calcistico, capisca al volo quello che vuole l’allenatore, e non abbia bisogno di essere trascinato, che abbia autostima e che non accetti gli errori». Dopo il calcio, gli auguri di Natale: «È facile dire che voglio per tutti voi le stesse cose che voglio per me e per la mia famiglia: felicità, pace, salute, gioia. Il calcio non è importante, il mondo è più importante, la famiglia è più importante. Noi siamo più importanti del calcio. Però, sia chiaro, abbiamo bisogno di vittorie per essere davvero felici…».