Camorra: preso Di Bona dei “Casalesi” la polizia festeggia

Era inserito nella lista dei cento latitanti più pericolosi di Italia: Metello Di Bona, 38 anni, esponente dele clan camorristico dei ‘Casalesì, è stato arrestato la scorsa notte nel Casertano. L’operazione è stata realizzata dalla Squadra mobile di Caserta, diretta dal vicequestore Rodolfo Ruperti. Di Bona, della fazione ‘Bidognettì, è indicato dai collaboratori di giustizia come elemento legato al gruppo criminale guidato dal latitante Giuseppe Setola, ritenuto responsabile, fra l’altro, della strage degli immigrati Castel Volturno. Di Bona è stato arrestato a Casaluce, nel Casertano, nel corso di un blitz notturno. Il camorrista è destinatario di due ordini di custodia cautelare, emessi il 3 aprile e il 30 ottobre di quest’anno, per i reati di concorso in associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata e continuata ai danni di imprenditori e commercianti dell’Agro Aversano, in particolare della zona di Lusciano. Gli investigatori, coordinati da Ruperti e dal dirigente della sede distaccata di Casal di Principe della squadra mobile Alessandro Tocco, sono arrivati a Di Bona grazie a una attività investigativa supportata da intercettazioni telefoniche e ambientali. È finito in carcere con l’accusa di favoreggiamento aggravato anche il proprietario dell’abitazione presso cui Di Bona stava trascorrendo la latitanza: Gennaro Paciello, 48 anni, con precedenti penali per truffa e reati contro il patrimonio. Gli arresti sono stati eseguiti con il supporto e la collaborazione del Servizio centrale operativo e equipaggi del Reparto prevenzione crimini inviati dal ministero dell’Interno in provincia di Caserta per l’emergenza camorra.

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