Fernando Rubèn Gago a Roma si è ricostruito un presente e probabilmente anche un futuro: le convocazioni ricevute con l’Argentina, l’interesse sempre maggiore che cresce nei suoi confronti nel calciomercato, i complimenti che in molti ora gli stanno facendo. Insomma, Gago è rinato. Come? Facendo la cosa in cui è più bravo, giocare a pallone. L’argentino ha fatto bene, benissimo, fino ad ora: è un 1986, ma sembra abbia almeno 4 anni in più. Ha un’intelligenza tattica fuori dal comune, riesce a coprire diverse zone di campo nella stessa partita. C’erano molte riserve nei suoi confronti: “non può giocare De Rossi” o “è troppo fragile” per finire con “non è un giocatore da Roma, è uno scarto del Real Madrid”. Ebbene, l’argentino sta zittendo tutti. Umiltà e professionalità al servizio della squadra. Gago è un guerriero gentile, molto combattivo e disposto al sacrificio come pochi: vorrei ricordare di chi stiamo parlando con la curiosità che segue. Questo giocatore, disse il suo procuratore, nel suo periodo buio al Real Madrid, quando non veniva convocato rimaneva a casa a PIANGERE. Piangeva perchè non poteva giocare, perchè era stato messo praticamente fuori rosa senza una spiegazione. Luis Enrique ha scelto di puntare su di lui, d’accordo con Sabatini e Baldini. Proprio quest’ultimo ha scoperto l’argentino, acquistato a suo dal Real Madrid per 21 milioni di euro. Gago mette il cuore in campo in ogni partita. Oggi “il guerriero gentile” avrà le chiavi del gioco della Roma, dovrà raccordare difesa e centrocampo. Ha già dimostrato di saperlo fare. E bene.
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