Mihajlovic fa cinquina: il suo Bologna vince per 5-2 contro il Toro

E finalmente, alla sesta giornata, Mihajlovic festeggiò la vittoria. Dopo cinque pareggi consecutivi, il Bologna fa un salto avanti, anzi cinque. Tanti sono i gol che affondano il malcapitato Torino, con Di Vaio in giornata di grazia e autore di una tripletta che fa rialzare i rossoblù dopo l’iniziale vantaggio granata. Povero Torino. Ci aveva creduto dopo quel gol di Barone arrivato appena sette minuti dopo il fischio d’avvio. Ma si può cambiare radicalmente faccia passando da una frazione di gioco all’altra? Retorico a dirsi, infatti, ma quella del primo tempo sembra un’altra squadra. Concentrata e con il pensiero rivolto ai punti da conquistare a tutti i costi. Insieme all’affetto dei tifosi e alla fiducia in se stessi. Il problema, infatti, è solo quello. L’aspetto psicologico. E se per il gioco forse è troppo presto, per la mentalità si poteva quasi vedere già la prima impronta di Novellino, di nuovo in panchina dopo l’esonero di De Biasi. Il tecnico granata mette in campo dal primo minuto Bianchi. Si capisce subito che l’ex di Reggina e Lazio ha voglia di mettersi in mostra, di togliersi dall’ombra della panchina. Insieme a lui, come novità rispetto alle ultime uscite targate De Biasi, Dzemaili. Una vera mina vagante a centrocampo, protagonista anche nel gol di Natali. A dimostrazione che il vento può cambiare per questo Torino, al 7′ arriva il vantaggio della squadra granata. Rimessa laterale direttamente in area, Bianchi fa da sponda per Barone che mette dentro con la punta. Il Bologna dei primi minuti non impensierisce più di tanto la porta di Sereni, mentre al 13′ Bianchi tira di nuovo verso la porta. Dopo un quarto d’ora i rossoblù chiedono anche un presunto rigore per una spinta di Pisano a Marazzina. È il momento migliore del Torino, che al 32′ costringe il Bologna a sfiorare l’autogol con Lanna. Al 44′ l’episodio che farà discutere e recriminare i granata: Dzamaili inventa un cross per Natali che gira verso la rete di testa, Antonioli respinge la palla quando ormai sembra già aver oltrepassato la linea di porta. Fin qui la prima faccia del Toro. Poi l’ennesimo crollo, fatto di gol subiti e amarezza. Nel secondo tempo, infatti, l’intuizione di Mihajlovic è illuminante. Fuori Coelho per Volpi, che dopo 3′ cambia il Bologna, il Torino e pure la partita. Suo il gol che rilancia la squadra del tecnico serbo e fa scattare il festival del gol, come una miccia su una tonnellata di dinamite. Il Torino pareggia subito con Abate, in fuga solitaria sulla fascia. Ma contro Di Vaio c’è poco da fare. L’attaccante si scatena, come se nel primo tempo avesse risparmiato le energie per il secondo. Al 10′ tiro centrale che buca la porta e al 17′ scappa in contropiede, sfugge a Colombo e il suo sinistro si infila fra il palo e il Sereni. Da qui è facile per il Bologna approfittare della confusione e del delirio difensivo granata, capace di beccarsi in pochi minuti due rigori, trasformati prima da Bernacci (al 23′ per fallo subito da uno sciagurato Sereni) e poi da Di Vaio (al 34′ per atterramento di Bernacci). Meriti e demeriti. Si comincia dal Torino, che per poco non assapora il gusto della vittoria in trasferta dopo cinque stop consecutivi. Sembrava aver ritrovato la strada e fino al 10′ del secondo tempo era proprio così. Poi il buio, il crollo, i soliti fantasmi che evidentemente proprio non se ne vogliono andare. Il Bologna, invece, dopo la confusione del primo tempo, cambia passo e prende quello di Di Vaio, capocannoniere con Milito: tre gol del romano, tre punti per il Bologna.

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