Maroni importerà tolleranza zero da New York

Cinque punti per un piano che importi in Italia il modello ‘tolleranza zerò da New York. È quello che ha in mente il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che in un’intervista a Repubblica, racconta il suo viaggio in America per studiare il modello di sicurezza urbana della Grande Mela da «applicare in tutte le città italiane». «Il potere deve essere dato sempre di più ai sindaci – dice Maroni – la città deve essere controllata dalla polizia locale che dipende da lui». Occorre anche far presto perchè, secondo Maroni, con la crisi i reati aumenteranno e bisogna aumentare il lavoro di prevenzione. Le priorità sono cinque: «una chiara catena di comando: sopra tutti c’è il sindaco e da lui dipende il capo della polizia locale», dice Maroni, che rifugge dalla polemica del sindaco-sceriffo: «quella – sostiene – è una polemica tutta romana di una parte della sinistra». Una centrale operativa unificata e la netta distinzione delle competenze sono altre due priorità. «Basta con le inutili sovrapposizioni – aggiunge il ministro – ci vuole un coordinamento più rigido». Servono poi l’istituzione di nuovi metodi per il sequestro dei beni e il blocco del degrado. Maroni salva, infine, i writers: «sono stato un graffitaro e, come Bossi, rimango dell’idea che i muri sono i libri dei popoli».

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