Le intuizioni vincenti di Luis Enrique

Quest’anno calcistico è finito bene, e questo a molti non va bene: la Roma si è ripresa, ha messo a segno tre risultati utili d’importanza clamorosa. Il pareggio con la Juventus capolista, la vittoria contro il Napoli e la conferma del Dall’Ara fanno morale, caricano il gruppo a mille. Personalmente credo che la Roma non abbia cambiato modo di giocare, sta semplicemente riuscendo a mettere in pratica ciò che prima rimaneva solo nelle intenzioni dei giocatori. E’ aumentata la cattiveria, questo si, è aumentata la rabbia, è aumentata la grinta. Molti giocatori sono stati offesi pesantemente, loro come Luis Enrique, che si sta prendendo più di qualche rivincita. Quando si parla di un Luis Enrique “italianizzato” mi viene da ridere: il tipo di calcio è rimasto quello. I sedicenti esperti di calcio hanno fatto Lucho più integralista molto più di quanto egli fosse veramente. Integralista, inesperto, cialtrone, chiacchierone: mi fermo qui, non basterebbe un articolo di due pagine. Oggi come prima, se la squadra perde è colpa di Luis Enrique, se la squadra vince è colpa degli avversari che ci hanno regalato le partite. A parte che è un modo di fare e pensare davvero puerile, in difesa dello spagnolo ci sono alcune sue intuizioni vincenti: il “rilancio” di Rosi, la scommessa Taddei come terzino, Pjanic interno di centrocampo, Totti ri-messo sulla trequarti, Lamela come seconda punta…ma soprattutto i compiti affidati a De Rossi: gli ha chiesto un gioco più difensivo. Un DDR così forte non me lo ricordavo, così decisivo e così divertito: ci ha preso in pieno. Vorrei tornare sulla posizione di Lamela: l’argentino ama attaccare la difesa avversaria, ama crearsi lo spazio per calciare. Da Trigoria dicono che Lucho abbia “trasformato” il ruolo di Lamela anche per la sua somiglianza con Cristiano Ronaldo, non solo fisica. E’ chiaro che deve smaliziarsi, ma il nostro gioiello ha un gran tiro, un dribbling secco geniale. E’ molto più attaccante che trequartista. E’ ovvio che l’asturiano abbia fatto anche degli errori, non è diventato l’allenatore perfetto in questi pochi mesi a Roma. Quello che mi stupisce, però, è che molti giornalisti, e tifosi, si siano resi conto del perchè Luis Enrique cambiasse l’11 quelle poche volte che aveva tutti a disposizione. Forse nemmeno si ha voglia di farlo. Vabbè, alla fine, come ha sempre detto Lucho: non è un suo problema, la formazione la fa lui. Sempre.

Photo Credits | Getty Images

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