Non ci sono vie di mezzo e le leggi dovranno essere dure al riguardo. A seguito della sentenza della Cassazione che ha qualificato come maltrattamenti in famiglia (e non riduzione in schiavitù) la condotta di una madre rom che praticava l’accattonaggio insieme al figlio, l’ex sindaco di Roma rilancia sulla proposta del ministro dell’interno Roberto Maroni di inasprire le pene per chi impiega minori nell’accattonaggio.Togliere la potestà genitoriale a coloro che impiegano i figli minorenni nell’accattonaggio. La proposta al Pdl arriva da Francesco Rutelli. «Bene ha fatto Maroni – ha detto Rutelli – ma se la maggioranza è d’accordo, io proporrei in ogni caso la privazione della potestà genitoriale». Pur non criticando i magistrati per la loro decisione, Rutelli sostiene che occorre «affermare una visione universale dei diritti umani, i bimbi sono tutti uguali – aggiunge – nel nostro Paese l’inquadramento di una persona al di fuori delle condizioni di convivenza civile non può essere tollerato». Sull’inasprimento delle pene per l’impiego dei minori, dice l’ex leader della Margherita, esiste già un suo emendamento che prevede «gli stessi effetti del reato più grave». «Rutelli va oltre Maroni – aggiunge l’ex sindaco – per il semplice motivo che queste erano le intenzioni che ho sostenuto in seno al governo Prodi». Le pene previste andrebbero da tre mesi a tre anni e sei mesi per consentire l’arresto in flagranza di reato e il processo per direttissima