Maarten Stekelenburg nell’ultima partita contro il Palermo si è dimostrato in netta crescita, per ora l’unico problema per il portierone olandese è la lingua. Come riporta Il Messaggero l’ex giocatore dell’Ajax ha ammesso che: “L’italiano è proprio difficile, un po’ come il mio olandese. Sto andando a scuola, comincio a capirlo, ma ancora lo parlo poco. Con i compagni, in campo, uso l’inglese. So pure il tedesco: non serve, però”.
Nonostante il calciatore non conosca ancora bene la nostra lingua proprio contro i rosanero è sembrato molto attivo con tutti i compagni di squadra e, spesso e volentieri, è stato immortalato mentre dava indicazioni alla sua retroguardia. Proprio per colpa di una comunicazione adeguata l’estremo difensore ha avuto problemi con qualche elemento della squadra ovviamente per motivi superficiali: “Non solo con Heinze, con diversi. Succede, in partita”.
Ormai l’olandese ha superato il colpo alla tempia di Lucio e non ha nessun interesse di indossare il caschetto come Cech nel Chelsea o come Riise ha utilizzato per pochissimo tempo nella Roma: “Sto bene. Mai pensato a utilizzare il caschetto. Mi da fastidio. Anche con l’Ajax avevo preso una botta del genere. Di Milano ricordo solo le luci dell’ambulanza. Non ho avuto il tempo nemmeno di impaurirmi. Per rendermi conto, ho visto l’impatto in tv”.
Dopo l’ottima prestazione di Palermo c’è la convinzione che il portiere si possa ripetere. Perché la lingua italiana non la conoscerà bene, ma come si difende la porta è una cosa che conosce benissimo.