«Passare per capro espiatorio di una vicenda che ha procurato tanti problemi anche nella famiglia di mio figlio Alessandro va bene, ma non bisogna esagerare. Se tutto quello che succedeva prima non succedesse più direi ‘ho sbagliatò, ma non è così. Prima erano complotti, ora sono casualità». Questo un altro passo delle dichiarazioni spontanee di Luciano Moggi al processo Gea. Durante il suo intervento, l’ex dg della Juventus ha lanciato stilettata ai suoi accusatori, in particolare all’ex dirigente della Roma Franco Baldini, che ora lavora per la federcalcio inglese. «È la persona che chiese ad un procuratore di testimoniare contro di me al maggiore dei Cc Auricchio – ha detto Moggi -. È lo stesso che mi ha accusato per Baiocco, ma la Roma lo perse perchè lo voleva a parametro zero e lo avvicinò pur essendo in costanza di contratto; mi ha accusato per l’affare Chiellini, ma la Roma non poteva prenderlo perchè fuori dai parametri». Altre frecciatine sono state lanciate a Nicola Amoruso («con noi ha guadagnato 14 miliardi di lire in quattro anni»), Francesco Grabbi («in 12 anni non ne ha fatta una buona»), Salvatore Fresi e Manuele Blasi («dopo una squalifica per doping mi chiese l’adeguamento del contratto»). «I calciatori dati al Messina a caro prezzo? Erano praticamente dei prestiti e furono pagati premi di valorizzazione» ha concluso, dicendo di «avere fiducia nei giudici, anche perchè la giustizia esiste ancora».