Molto spesso, quando scrivo articoli, cerco di riportare le notizie per come ci giungono : senza commenti personali, senza faziosità e senza far trasparire la mia opinione. Ma, può capitare, che questo distaccamento dall’articolo a volte debba essere accantonato per lasciare spazio a dei liberi pensieri.
Ognuno di noi ha opinioni differenti su ciò che ruota attorno a questa nuova Roma. Ognuno di noi ha un pensiero e come tale merita di essere ascoltato e discusso, senza dubbio. Ma oggi, abbiamo toccato di nuovo il fondo.
Sto parlando di Barusso. Ahmed Barusso, giocatore della Roma, è stato messo sul mercato fin da subito, sia per la necessità di liberare un posto per tesserare un extracomunitario, sia per il suo ruolo marginale all’interno della nostra società. Le proposte non sono molte, ma il giocatore ghanese pare aver rifiutato anche quelle di Sion e Tel-Aviv.
Per colpa di questo rifiuto, è stata presa a calci la sua auto. Ma non solo. Al giocatore sono state rivolte frasi che lo invitano ad abbandonare la squadra al più presto («Hai rotto, te ne devi andare»). In questo è stato coinvolto, sembra per sbaglio, anche Stefano Okaka, probabilmente scambiato per il ghanese.
Per quanto mi riguarda, sono d’accordo con la cessione e spero che il giocatore scelga al più presto una destinazione sia per il suo che per il nostro bene. Ma non è possibile trattare in questa maniera dei giocatori che hanno firmato un contratto e quindi è loro diritto rispettarlo fino alla fine. Il giocatore ha diritto ad accettare una destinazione, così come a rifiutarla, non c’è nessuna stranezza nel suo comportamento.
La stranezza invece sta nel comportamento dei nostri tifosi. Un comportamento vergognoso, da condannare e senza scusanti. Sono già capitati eventi del genere in passato; il più recente che torna a galla fra i miei ricordi sono gli insulti e la macchina danneggiata a Mirko Vucinic per i gol sbagliati.
Ma di sbagliato non ci sono i gol. In questo caso, il nostro atteggiamento è l’unica cosa sbagliata.
Forse, se vogliamo parlare di rivoluzione culturale, dobbiamo cambiare immediatamente i nostri comportamenti oppure non si andrà da nessuna parte.