Roberto mancini è arrivato al centro tecnico Galli di Casteldebole per assistere alla prima giornata di lavoro pieno al Bologna di Sinisa Mihajlovic, suo amico, ex compagno di squadra e poi suo vice sulla panchina dell’Inter. L’ex tecnico nerazzurro è rimasto a bordo campo mentre il nuovo allenatore dirigeva il lavoro del mattino, poi i due hanno pranzato assieme, quindi Mancini si è fermato anche per la seduta pomeridiana ed è ripartito a metà pomeriggio. «Per me è come un fratello e come lavoro sul campo è il numero uno», aveva detto Mihajlovic di Mancini ieri nella sua prima conferenza stampa. Intanto il nuovo allenatore ha incassato l’appoggio di uno dei veterani, il portiere Antonioli (che gli parò un rigore in un derby a Roma): «Quando c’è un cambio di allenatore i giocatori automaticamente si mettono di più in discussione: dobbiamo responsabilizzarci da soli, prima ancora che per mano sua. L’impressione in questi primi giorni è buona: lui fino a due anni fa era un giocatore, quindi come pensiero è molto vicino a noi e sa cosa passa per la testa di un calciatore in un momento come questo. Ieri ci ha detto una cosa saggia: ora bisogna liberarsi da tutte le scorie e cercare di giocare con la mente sgombra, perchè la testa è fondamentale in questo momento. L’aspetto mentale, adesso come adesso, è il più importante ed è normale che un allenatore quando subentra parta da lì: per lavorare sull’aspetto tecnico e tattico ci sarà tempo, anche perchè ciò che è stato fatto sinora con Arrigoni penso sia valido. Il nuovo allenatore giustamente intanto ci chiede determinate cose e sta a noi fargliele vedere, già dalla partita con la Roma anche se non sarà facile: bisogna ricominciare e andare avanti».