Ufficiale, Guberti al Torino

Poco prima la conferma dell’agente e poco dopo l’ufficialità. Terza operazione in uscita conclusa da parte della nuova Roma. Dopo Doni (manca solo la firma) e Riise, è anche Guberti a lasciare Trigoria e andare direttamente a Torino, dove ritroverà l’allenatore Ventura.

Ecco il comunicato ufficiale : “Il Torino Football Club comunica di aver acquisito a titolo temporaneo con diritto d’opzione per un accordo di partecipazione dall’AS Roma il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Stefano Guberti.

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29 commenti su “Ufficiale, Guberti al Torino”

  1. Dal punto di vista delle cessioni Sabatini non sta facendo bene: 2,6 mln per Riise sono una miseria, almeno a 3,5 si poteva arrivare. Guberti in prestito è una cavolata, sarebbe stato meglio monetizzare. Anche questi sono i gran colpi di un DS, non solo prendere quelcuno di buono. Lo stesso con Okaka: dovava imporre chiaramente all’allenatore la sua presenza in ritiro (così come Simplicio) perchè ora tutti sanno che entrambi non rientrano nei piani e che potranno essere presi per un tozzo di pane. Comunque sia l’operazione Riise che quella di Guberti sono state ufficializzate dalle loro nuove squadre e non dalla Roma (che non ha ufficializzato neanche un acquisto). Qui qualche problema c’è, non insultate la nostra intelligenza.

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    • a principe ma famme capi na cosa. ma xke tu per okaka o sim0plicio, doni, riise o guberti che so na massa di pipponi avresti dato o daresti piu di 1 milione di euro???? e daje su invece di dire che sabatini deve vendere meglio i giocatore, cominciamo noi tifosi a vedere chi vendiamo non x quanto si vendono. se io vendo okaka è normale che una squadra piu di 2 milioni non mi da anzi so pure troppi. so tutte pippe i giocatori che dobbiamo vendere.
      poi simplicio anche se ci fai 1 milione è tutta plsuvalenza, idem x okaka. facciamo lavorare la società tranquilla invece di dargli sempre contro. con la sensi non spendevamo nulla. almeno ad oggi qualcosa sta arrivando e i nostri mercati passati erano fatti dal 29 agosto ovvero 2 giorni prima della chiusura e tutti parametri zero o prestiti….

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      • Con Doni non ci guadagni NIENTE ma anzi gli paghi una buonauscita. Allora tanto vale monetizzare anche poco per Guberti ma smetterla di mandare all’infinito i giocatori in prestito fino a quando si svincolano a zero euro. Sabatini è stato presentato come il MIGLIORE e allora ci si aspetta di meglio.

      • Ed inoltre basta con i continui paragoni con il passato. Io giudico tutti per il loro operato e basta, non perchè qualcuno ha fatto peggio. Altrimenti potrei dirti che Berlusconi è un buon primo ministro perchè non è Mussolini.

  2. E marò sempre a criticà 🙂 Ma chi vi dice che è da escludere che sia un movimento per portare Ogbonna a Roma? Tanto osannato da chi poi? Ogbonna è un ottimo centrale che avrà certamente un futuro roseo.

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  3. mi ripeto:
    gratis al torino non mi sembra assolutamente un buon affare (considerando che in ritiro non abbiamo centrocampisti di fascia decenti) e cmq si poteva provare a fare l offerta al torino di cederglielo definitivamente con uno sconto considerevole per l acquisto di ogbonna tanto osannato? no gratis Guberti al torino non è una buona cosa.

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    • Anche perchè guberti forse era l unico giocatore di discreto livello che si poteva usare come pedina di scambio con qualche piccola-media squadra! secondo me sotto questo punto di vista abbiamo bruciato questa opportunità…

      certo se abbiamo strappato un opzione per Ogbonna allora ci stà tutta l operazione! ma adesso siamo lontani da questa cosa..

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  4. La Roma non è ancora americana. Ma quasi. La Roma non ha ancora un nuovo padrone. Ma quasi. La Roma non ha acquistato grandi campioni. Ma quasi. È la storia buffa di una squadra, forse di una città, che ha perso la capoccia per un gruppetto di nuovi e sconosciuti azionisti che subentrano, per il momento a parole, alla famiglia Sensi, liquidata, in fretta e volgarmente, da Unicredit (la banca è la vera proprietaria del club ed è presente comunque, dovunque) e da una fetta importante della stampa romana che sa passare velocemente da piazza Venezia a piazzale Loreto. È la storia di Thomas Di Benedetto che ha la faccia rotonda, il volto non molto espressivo, gli occhi pesanti e parla di un sogno, del futuro, della rivoluzione del calcio, disciplina che gli americani, anche di Boston, frequentano per spirito esclusivamente mercantile, dicesi manageriale, perché altro non potrebbero fare, per ignoranza o scelta. Basterebbe verificare la situazione della proprietà del Manchester United, chiedere informazioni sui Glazer e sui debiti scaricati dall’imprendito-re newyorkese sulla gloriosa società e tirare il conto, come hanno fatto quelli del Liverpool con l’accoppiata Hicks Gillett. Mentre in Francia, in Spagna, in Inghilterra gli investitori esteri, russi, uzbeki, arabi, scendono in campo con denari pesanti, nomi e cognomi che affascinano i tifosi, gli americani di Roma traccheggiano, promettono, lasciano che altri alla fine decidano, si limitano alla piccola cilindrata, chiedono pazienza, eppure vengono accolti dallo sventolio delle bandiere, i pop corn sostituiscono la bruschetta, si arriva addirittura a leggere un comunicato della Football Association inglese che rinvia ad autunno il congedo di Baldini, come se questo possa rappresentare la svolta della storia giallorossa affollata oggi di papaveri, pennacchi, dirigenti, uomini di comunicazione. «Roma non si è fatta in un giorno» pronunziata da Di Benedetto è una frase alla quale possono abboccare gli stolti e i furbastri. Ma è la conferma del ballo in maschera. La Roma va fatta in un anno, questa è la verità, altrimenti è o sarebbe inutile andare a chiedere soldi (roba piccola e per di più in cordata!) negli Stati Uniti e sognare di copiare il Barcellona ingaggiando l’allenatore della squadra giovanile catalana. Ma è Roma, è l’Italia, e forse, oggi, questo ci meritiamo. ❗ ❓ ❗ ❓

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    • Premesso che questo è un articolo fatto appositamente per spalare mèrda sulla Roma, ma detto questo bisogna anche riconoscere che molte cose purtroppo sono vere…

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    • Sapete cosa penso??? Che eravamo molto più appetibili del Chelsea quando fu acquistato da Abramovich o del City comprato degli sceicchi, ma nonostante ciò non ci ha cag@to nessuno. O meglio: Soros voleva comprarci ma non l’ha fatto, o non gliel’hanno fatto fare. Chiaramente sti americani non so arabi, questo s’è capito, ma probabilmente eviteranno pure che ci riempiamo di debiti come le milanesi, la giuve, o le stesse Chelsea e Man City. Ad oggi pare che sti debiti non facciano differenza, ma prima o poi il sistema crollerà, perché non è ammissibile che la squadra campione d’Europa ha debiti per oltre 400 mln di euro…

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  5. La Roma deve cedere alcuni portiere ma deve ancora acquistare il numero uno. Kameni infatti verrà nella capitale come dodicesimo, visto anche il basso costo dell’operazione.

    La società giallorossa deve ancora prendere con tutta probabilità il suo titolare e la prima scelta resta sempre Stekelenburg. Da non sottovalutare comunque le opzioni Viviano e Storari. 😆 😆

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    • Che càzzata… tra l’altro Viviano è del Genoa, si è appena trasferito… e poi Sabatini vuole risparmiare sui portieri (incomprensibile!) quindi figurati se ne compra due quando già ce ne abbiamo tanti in rosa.

      Purtroppo sarà Kameni il titolare, rassegnamoci.

      Quando ripenso che stavamo per prendere Stekelenburg e invece ce tocca Kameni ancora mi ribolle il sangue nelle vene… 😈 😈 😈 😈

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  6. MA MI SPIEGATE PER QUALE MOTIVO SUL NOSTRO SITO UFFICIALE NON ESCE UN CAZZ0 DI COMUNICATO MANCO A PAGARLO ORO????? NE’ IN ENTRATA NE’ IN USCITA!! 😈 😈 😈

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    • questo non so proprio spiegarmelo…qualcuno che ci sta dietro c’è, varie cavolate sul ritiro etc. le hanno messe…forse qualche motivo che ha a che fare col passaggio di società, bho…

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      • forse perchè l’organizzazione e la professionalità all’interno della nostra società (escludendo Sabatini, Baldini e Fenucci) rasenta lo zero…

    • hai ragione quel bastardo quando stava alla samp faceva di tutto per segnare e quando ha segnato ha pure esultato e quando stava alla roma faceva sempre pena

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