Serie A: Reggina-Inter 2-3

Non sa più vincere l’Inter di Mourinho. Nemmeno segnando due gol… Ah no, scusate. Questo è stato vero fino al minuto 46 della ripresa della gara del Granillo con la Reggina. Poi però Cordoba ha rimesso in moto la macchina dopo due 0-0 di fila e riportato i campioni d’Italia in testa alla classifica. Anche se magari solo per una notte. Ma non fatevi ingannare. Certi problemi, infatti, sono rimasti. Solo nascosti dal 3-2 di Reggio Calabria. Perchè una cosa è indiscutibile, lo strapotere Inter non c’è più. Si è perduto nella sterilità dei suoi attaccanti e in una difesa non più impermeabile. Si è perduto tra le troppe assenze a centrocampo, dove gente come Cambiasso e Muntari sono cemento puro. Le note positive per Mourinho, se vogliamo, oltre ai tre punti sono arrivate dal carattere ritrovato, da Quaresma, che ha fatto una partita all’altezza del costo del suo cartellino, e da Crespo, al quale tribuna, panchina e voci di mercato non sembrano avere tolto la voglia di battersi per la maglia nerazzurra. Con Adriano in punizione, l’argentino può essere una risorsa in più. Specialmente per un attacco che fa fatica a segnare. Anzi, che ha smesso di segnare. Così a tirare fuori l’Inter dalla palude dei pareggi bianchi contro Genoa e Fiorentina ci hanno dovuto pensare Maicon, Vieira e infine, come detto, Cordoba. Ma è stata durissima. Nonostante la partenza a razzo. Nove minuti per fare credere a tutti che sarebbe stata un’altra partita, che i campioni erano tornati. Anche se qualche dubbio sul fatto che sarebbe potuta essere un’altra serata senza gol a Mourinho forse era venuto. Perchè prima della rete di Maicon c’era stato il palo di Quaresma, con il tecnico portoghese impietrito più di Campagnolo. Poi, però, Ibra ha mostrato la strada alla locomotiva brasiliana lanciata verso la porta: destro potente sotto la traversa e digiuno interrotto. E siccome l’appetito vien mangiando, e i nerazzurri erano a secco di reti da un pò, ecco che poco dopo hanno voluto riempirsi ancora lo stomaco. Stavolta Ibrahimovic ha pensato a recuperare la palla su un errore di Cirillo, l’assist è stato di Quaresma e il gol di Vieira, bravo ad affondare ancora sulla fascia sinistra sguarnita dei calabresi: palla sotto le gambe di Campagnolo e fischi da parte dei tifosi amaranto per gli uomini di Orlandi. Fischi che hanno svegliato la Reggina, cui l’Inter ha avuto la colpa, durante la classica pennichella post abbuffata, di lasciare troppo spazio. Tanto quello concesso a Cozza al limite dell’area. Troppo. Così Ciccio piedi buoni ha potuto prendere la mira e infilare Julio Cesar all’incrocio dei pali. Ciao ciao imbattibilità della porta nerazzurra dopo 428 minuti e partita riaperta. Una punizione di Brienza fuori di un soffio prima che l’intervallo arrivasse a interrompere il monologo dei padroni di casa. Ripreso però dopo l’intervallo, con la squadra di Mourinho ancora insonnolita. A cominciare da Julio Cesar, incerto sul sinistro del solito Brienza da fuori e palla che è gli sfilata via in fondo alla rete. Mourinho è saltato fuori dalla panchina, arrabbiatissimo. E ha buttato dentro Crespo al posto di Mancini. Sulla testa dell’argentino l’occasione per vincere la partita, ma la palla è finita sul fondo. Ancora prima era stato Ibrahimovic, sempre di testa, ad avere l’opportunità di punire l’uscita a vuoto di Campagnolo, ma lo svedese non ha inquadrato la porta. Niente da fare. Fino all’assalto finale, quello in cui Cordoba in mischia ha fatto tornare il sorriso all’Inter e gettato la Reggina nella disperazione. E adesso chi glielo dice a Orlandi che rischia l’esonero dopo una partita così?

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