«Vincere con la Juve? Mi piacerebbe, ma io preferisco fare punti con le piccole». È l’opinione di Daniele Arrigoni, alla vigilia della sfida in notturna contro i bianconeri. Poi il tecnico ha precisato ai cronisti che non ha intenzione di arrendersi prima di aver giocato: «Non ho detto che si può perdere. Però – ha ribadito – se devo scegliere preferisco sconfiggere chi lotta direttamente con noi per salvarsi». Se ne parlerà già da domenica, nella trasferta di Cagliari. «Noi veniamo criticati. Ma ci sono squadre che adesso hanno tre punti più di noi, come Siena e Lecce, e che a detta di tutti stanno facendo un gran campionato. Ma se giocano con noi e perdono, la musica cambia», ha spiegato Arrigoni. La salvezza, quindi, l’allenatore di Borello intende giocarsela tutta negli scontri diretti. «Nella seconda metà della classifica ci sono almeno sei squadre, visto che Roma e Samp per me non c’entrano niente, con cui noi dovremo dare il massimo». Il Bologna anti-Juve dovrà somigliare a quello che ha avuto la meglio sulla Lazio. «Ma dovremmo prendere esempio anche dal Catania, per come ha rimontato sabato contro il Siena», ha detto Arrigoni. I suoi, invece, ogni volta che sono andati sotto non sono più riusciti ad alzarsi. L’undici di Zenga ha, in più del Bologna, «la forza di venire fuori insieme dalle difficoltà e di non mollare mai», ha spiegato. Arrigoni ha chiesto forza morale, ma avrà bisogno anche di muscoli e centimetri. Anche perchè sembra che la coppia d’attacco juventina sarà composta da Amauri, un metro e 86 centimetri, e Iaquinta, 1,91. E così, per arginare gli arieti, il Bologna potrebbe affidarsi a tre torri difensive. Che dovrebbero essere, oltre al greco Moras, Castellini e Britos, che il tecnico ha detto di aver visto bene, tutti sopra ai 185 centimetri. Per il resto, spazio quasi certo a Marazzina davanti in coppia con Di Vaio. Mentre, assenti Volpi e Amoroso, la manovrà dovrà passare da Mingazzini e Mudingayi, mentre Carrus rimarrà ai box. E a chi ha parlato di una Juve dimezzata, Arrigoni ha risposto. «È talmente in difficoltà che sembra che lasci in panchina della gente che sta bene, come Del Piero». Si è poi detto sicuro che i bianconeri non snobberanno l’impegno, perchè proiettati verso le sfide con Roma e Real Madrid. «Non è nel suo dna», ha concluso.