Conferenza stampa Spalletti pre-Reggina

SpallettiLa conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, a Trigoria alla vigilia di Roma-Reggina, gara valevole per la terza giornata di campionato, in programma domani sera alle 20.30 allo stadio Olimpico.

Nelle convocazioni manca Baptista, ma torna Perrotta. 

Se si va a vedere le convocazioni, rispettano la sintesi del momento, cioè la concomitanza di tante piccole situazioni che ci sono successe. Abbiamo recuperato Perrotta, che però ha lavorato poco in questo periodo. C’è Mexes che ha ancora qualche problema e va valutato.

Potrebbe essere arrivato il momento di Menez?

Può essere il momento di chiunque. Il ragazzo è cresciuto, ha preso confidenza col gruppo, lui fa parte di quella concomitanza di eventi che ci sono stati. A lui queste due settimane avranno fatto comodo.

E’ vero che gli stranieri, nuovi arrivati, hanno difficoltà di comunicazione?

A Baptista martedì sero ho dato indicazioni attraverso Taddei, che si ritrovava vicino a me in quel momento.

Che partita si aspetta con la Reggina?

Noi dobbiamo mantenere la nostra autostima, di conseguenza sapere che dovremo avere disponibilità a soffrire.

Totti come sta? Lo butterà dentro?

Questa è una di quelle cose che vanno valutate singolarmente. Lui non si è potuto allenare con quella frequenza di altri periodi, di conseguenza bisogna lavorarci in un certo modo per farlo sentire dentro la situazione, naturalmente gestendo l’infiammazione che ha al tendine rotuleo. Comunque, la formazione la dico domani.

Baptista cosa ha?

Un problemino muscolare, potrebbe farsi male veramente, per cui è fermo.

Il ritiro è obbligatorio un’altra volta?

Il ritiro c’è. Quando la macchina non è a regime, bisogna stare attenti a rimetterla a posto in tutti i particolari, a volte anche restare insieme qualche ora di più può dare un aiuto. Non è una decisione che penalizza la squadra, ora si può anche ripristinare.

Come lo fotografa questo momento? Si può parlare di crisi?

Ognuno può scrivere quello che vuole, non sono un titolista. Nel calcio, in alcuni momenti, le cose si inceppano. A noi è già capitato, in maniera più lieve certe volte, in maniera più forte altre, ad esempio al primo anno mio qui, sicuramente se ne può uscire.

Come è intervenuto con i giocatori?

Non serve intervenire in modo esagerato o esasperato. Bisogna mettere a fuoco le cose giuste, come ho detto prima, l’importante che i ragazzi si rendano conto delle loro qualità. Bisogna sempre ricordare la professionalità e l’impegno per mettere a posto questo momento. E per quello che ho visto in questi due giorni, è stato fatto. 

Ha parlato di macchina non a regime. Lei si è dato una spiegazione perché il meccanismo si sia inceppato?

Per una serie di fattori, che poi possono scatenarne altri, di conseguenza tirano dentro il comportamento di squadra.

I tempi di recupero dei giocatori della Roma sono troppo lunghi?

Questo non sono in grado di giudicarlo. Se c’è qualche situazione a rischio, non dobbiamo agire con esasperazione, creando un problema più grave di quello che hanno. Mexes, ad esempio, se fosse possibile, sarebbe meglio non usarlo, perché è corretto far così.

Quando uscirete da questo momento?

Quando non lo so, sicuramente ne usciremo. Conosco questi ragazzi, so che non molleranno niente, saranno sul pezzo, metteranno tutte le qualità a disposizione.

Come sta Panucci?

Va valutato, oggi stava meglio, sono convinto che riuscirà a essere a disposizione.

In questo momento non avere degli specialisti nei ruoli chiave è diventato un problema?

Quando non si fanno i risultati, non vanno mai bene le scelte che fai. Noi abbiamo fatto una campagna acquisti che guardasse un pochettino alla forza e di questo siamo convinti che qualche vantaggio ce la darà. Può darsi che si perda questa caratteristica, non lo so lo vedremo col tempo, sicuramente la duttilità è un vantaggio.

La squadra in questo momento è concentrata sul campionato o più sulla Champions?

E’ una cosa che diventa coinvolgente, di conseguenza va subito presa per le corna. Bisogna far risultato subito, ribaltare questa situazione. In Europa è vero che ci siamo complicati la vita, ma andiamo ad affrontare volentieri questo esame.

Cosa teme della Reggina?

La corsa, la disponibilità al sacrificio, l’umiltà, la voglia di confrontarsi contro una grande squadra come la Roma. Qualità che possono dar fastidio, se usate bene.

Totti partirà dalla panchina?

La formazione la dico domani, ancora di più in questo momento, che ho alcune cose da verificare. Lui secondo me non sta bene, altrimenti lo avrei fatto giocare. Per me Totti ha qualcosa in più degli altri e per questo motivo cerco di mettergli a disposizione qualcosa in più, ma in questo momento non ci si può aspettare di più di quello che fa.

Gli infortuni vi hanno penalizzato?

Non è così. Io parto sempre da un presupposto d’assieme, di colletivo, può starci di non avere qualcuno a disposizione e la squadra deve fare bene lo stesso.

Le è stato chiesto dalla società un obiettivo da perseguire?

A me non lo ha chiesto e anche se lo avesse fatto la risposta sarebbe stata la stessa. Io non posso assicurare niente a nessuno.

Dovesse andar male sabato, cosa succede?

Ti ringrazio per i buoni propositi, ma in una partita può succedere di tutto. 

Il suo rapporto con la squadra è lo stesso?

Non lo so, da parte mia è lo stesso. Da parte loro, a me sembra, sia lo stesso. Se qualcuno lo dice, magari ce lo può far presente e ci avvantaggia.

Questo mercato lo ha voluto al 100%?

Ho già risposto: sono stati presi giocatori da Roma, di conseguenza io sono contento di quanto ho a disposizione. Ma non serve parlarne ora, non darebbe alcun vantaggio. Bisogna ripartire, tutti insieme.

Rifarebbe la scelta di partire il 20 luglio a Trigoria?

Sì, anche il prossimo anno.

Lei ci sarà il prossimo anno?

Diventa difficile prevederlo, il ruolo dell’allenatore è delicato, dipende da molte situazioni, non solo dalla mia volontà.

Tra i convocati c’è Filipe. Fa solo numero?

No, è con noi e ci puntiamo. Il fatto che si alleni sempre con noi, significa qualcosa.

Può essere più chiaro sul suo futuro?

Io le dimissioni non le do, come ha alluso qualcuno. Qualche volta mi vengono accostati problemi d’ambiente, io a Roma ci sto benissimo. All’inizio dovevo abituarmi, ora ci compro casa.

Gli avversari ora sono più convinti quando giocano contro la Roma. Le fa impressione?

Nessuno è mai venuto a Roma con propositi di sconfitta. Io so che nel calcio conta spesso l’umiltà, la disponibilità al sacrificio, di conseguenza noi dobbiamo essere bravi a passare da lì e metterci la qualità che abbiamo.

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