Rassegna Stampa – CorSera – La partita di Firenze ha dimostrato che non si può ancora fare a meno di Totti, e Montella si coccola il suo numero 10…
Uno aveva dichiarato che ci avrebbe provato, l’altro glielo aveva (e se l’era) augurato. Uno è Francesco Totti, autore della seconda doppietta consecutiva che lo porta a 201 gol in serie A, l’altro è Vincenzo Montella, 3 vittorie e 2 pareggi in campionato sulla panchina giallorossa. Totti ci ha preso gusto, e qualche sassolino dalla scarpa se lo vuole togliere. «C’è gente che un mese fa mi dava per finito, ma io sono consapevole delle mie possibilità e non ho mai mollato. Ora in molti vorranno salire sul carro, potranno farlo perché io lo porto ed è molto grande. Sono orgoglioso di aver segnato tutti questi gol con la maglia della Roma, e non mi fermo qui» . La gara di Firenze ha dimostrato che se si vuole puntare alla zona Champions non si può fare a meno di Totti, arrivato a 4 reti da Roberto Baggio. «Il nostro obiettivo resta il quarto posto, e Baggio lo supero quest’anno. Ora mi godo il fatto di essere tornato me stesso. Quando le cose non vanno l’unica persona che si può cambiare è l’allenatore, ma problema non era Ranieri, con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto. Con Vincenzo sono cambiate tantissime cose, soprattutto abbiamo ritrovato i risultati e i miei gol. Prima ero condizionato, e poi giocavo troppo lontano dalla porta. Ora mi trovo più a mio agio» .
Merito anche di Vincenzo Montella, che si gode il suo capitano ritrovato.«Non ho più aggettivi – le sue parole – per descrivere Francesco. Ce lo godiamo e ce lo gustiamo, sono contento per il suo ennesimo record perché lui è un giocatore che ha dato tantissimo al calcio italiano e mondiale» . Se Totti è un lato della medaglia, l’altro è rappresentato da Borriello, alla sua seconda panchina consecutiva. Montella ha parole d’elogio anche per lui. «Borriello si sta allenando con grande serietà, lo voglio ringraziare pubblicamente perché so che non è facile rimanere fuori» . Nonostante il pareggio di Firenze complichi i piani per un posto in Champions, il tecnico ha trovato dei motivi di soddisfazione. «Mi piace sottolineare la reazione della squadra, non era facile. Siamo partiti male, ma abbiamo finito meglio della Fiorentina sia dal punto di vista fisico sia da quello tecnico» . Sul suo futuro non si sbilancia. «Credo che il mio lavoro sarà giudicato per quanto fatto sul campo, inteso come allenamenti e come gestione. Vedremo se mi reputeranno all’altezza del ruolo oppure no, ma non credo che sia una posizione di classifica a giudicare un allenatore. Si può entrare o restare fuori dalla Champions anche per un solo punto» .
A fine gara De Rossi ci tiene a chiarire il suo pensiero sulla mancata convocazione in nazionale e sulle polemiche suscitate dalle sue parole («Se Prandelli non mi chiamerà, ne approfitterò per riposarmi» ) dopo il derby. «Era una battuta, non sono stupido e non parlo mai a sproposito. Se la sospensione dovesse durare solo una giornata, come spero che sia, tornerò volentieri in nazionale» . Simone Perrotta è ottimista per il futuro, suo e della squadra, e non risparmia l’ennesima frecciata a Ranieri. «Prima correvamo ma in modo disordinato, senza filo logico. Ora sappiamo tutti dove correre e dove difendere. L’obiettivo è il quarto posto, il campionato è ancora lungo. Il mio contratto? Stiamo parlando con la società, spero di firmare presto» .