Cessione Roma: possibile proroga dell’esclusiva a DiBenedetto

Rassegna Stampa | Il Messaggero | Dovrebbe esserci una proroga dell’esclusiva tra DiBenedetto e la Roma. La nuova scadenza potrebbe slittare di una sola settimana o al massimo alla fine di marzo.

Proroga dell’esclusiva fra Roma 2000 e la cordata di Thomas DiBenedetto in scadenza giovedì 17. La decisione, secondo quanto risulta a Il Messaggero, dovrebbe essere assunta formalmente la prossima settimana a ridosso del termine posto il 15 febbraio quando la società che controlla la As Roma, accettò l’offerta degli americani.
E sarà fissata d’accordo con gli acquirenti, una nuova scadenza: potrebbe essere di una settimana oppure per tenersi larghi si potrebbe spostarla a fine mese. Ieri ci sarebbe stato una riunione a livello tecnico che ha fatto il punto della situazione dopo aver esaminato le nuove bozze pervenute dai legali degli investitori coordinati dallo studio Tonucci, del contratto di compravendita e dei patti parasociali fra la DiBenedetto As Roma llc che si impegna ad avere il 60% del club e Unicredit destinato inizialmente a rilevare il 40%. Ci sarebbero alcuni punti sui quali le posizioni fra gli americani e Unicredit si discostano. Nessuna divergenza sostanziale, quanto meno relativa agli aspetti principali dell’operazione, come il prezzo, che resta quello offerto: 77 milioni comprensivi della maggioranza della società calcistica, del marchio e di Trigoria.

Per queste ragioni valgono sempre le parole del direttore operativo di Unicredit Paolo Fiorentino di due giorni fa: «La trattativa va avanti bene». Preso dallo slancio, il banchiere ha aggiunto «Ci siamo», riferendosi probabilmente alla disponibilità delle parti di chiudere. Fra un paio di settimane, quanto occorre per limare i punti controversi. Innanzitutto le opzioni put (vendita) & call (acquisto) fra i futuri proprietari della Magica: è il meccanismo che garantirà a Unicredit di uscire dal capitale a 3-5 anni con modalità di prezzo e condizioni prefissate. E poi ci sono difformità sulla governance della As Roma nel cui consiglio, piazza Cordusio dovrebbe avere due consiglieri con poteri di controllo sulla gestione finanziaria e di veto su operazioni predefinite. Da mettere a fuoco anche il funzionamento del consiglio e dell’assemblea relativamente ai poteri. Insomma normali punti di vista differenti di ogni trattativa. Qualche giorno fa sarebbero arrivate le bozze delle due perizie commissionate ad altrettanti consulenti esterni relativi alla valutazione della Brand management, la società che utilizza il marchio Roma calcio e del Centro Sportivo di Trigoria. Per la prima c’è un range di prezzo pari a 4-5 milioni, frutto della differenza fra il costo della gestione della società e il ricavato della capacità di sfruttamento del marchio. Per il Centro sportivo la valutazione è compresa in una forchetta fra 6-8 milioni pari alla differenza fra il valore attuale del bene e il residuo del leasing da versare a Italease (21,7 milioni entro il 2020). Al netto dei valori del marchio e di Trigoria, quindi, il club viene valutato 64-67 milioni. Questa somma che verrà definita nel corso della negoziazione finale alla quale prenderà parte DiBenedetto, assumerà importanza ai fini del prezzo dell’opa.

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