Roma-DiBenedetto: si vuole chiudere in tempi brevi

Forza-Roma.com | Come scritto sul sito del Corriere dello Sport, proseguono spedite le operazioni per la cessione della società.

DiBenedetto è già pronto a volare a Roma, mentre dagli States sono partite le lettere con le garanzie richieste da Unicredit.

La notte ha portato consiglio. Anzi, meglio dire, le lettere, in partenza dagli states con le risposte alle ultime ri­chieste di Unicredit, prima di passare alla fase denominata in esclusiva. Prati­camente l’ultima tappa per arrivare alle firme per il passaggio di proprietà della Roma al gruppo capitanato da mister Thomas DiBenedetto. Tra queste, ci sa­rà anche la lettera con la composizione precisa del gruppo di imprenditori ame­ricani che vogliono sbarcare a Roma e nella Roma. Finora si è parlato di cin­que imprenditori (Thomas DiBenedetto, Richard D’Amore, Julian Movsesian, Arthur Falcone, Michael Ruane), non è da esclude­re che il numero possa au­mentare. Fino a ieri sera, il Cda di Roma 2000 non era stato convocato. La convocazione dovrebbe es­serci oggi, massimo doma­ni, tenendo presente che la legge consente farlo anche per lo stesso giorno visto che il Cda è composto sol­tanto da tre persone ( il professor Zimatore, il dot­tor Muto e la dottoressa Sensi).

TEMPI – L’intenzione di Unicredit, e pure della controparte, è quella di puntare a un’ac­celerazione della trattativa, in modo da espletare tutti gli obblighi entro il mese di marzo, quindi anche richiesta d’auto­rizzazione all’Antitrust e Opa. Le rispo­ste arrivate nella notte, dovevano soddi­sfare la composizione della cordata, le relative quote di ciascuno, le garanzie per Unicredit che, nell’accordo trovato a New York un paio di settimane fa, ri­marrà nella Roma (per non meno di tre anni). Per quel che riguarda le garanzie bancarie, cioè i soldi, tutto già sarebbe stato fatto attraverso la banca Piper Jaf­fray nella sede della quale, a New York, c’è stato l’incontro tra i massimi dirigen­ti di Unicredit e Thomas DiBenedetto.Se tutto sarà andato come ieri le parti garantivano, massimo all’inizio della prossima settimana partirà la fase in esclusiva che avrà una durata di trenta giorni. Che dovrebbero essere più che sufficienti per arrivare alle firme defini­tive e al cambio di proprietà. In quel mo­mento, quando e se sarà, potrebbero es­serci anche immediate novità nei verti­ci societari. Gli americani, quindi, pare proprio che siano alle porte. E si può ag­giungere che il no di Claudio Ranieri al prolungamento contrattuale per un an­no, non è che gli abbia fatto molto piace­re.

DIBENEDETTO – L’imprenditore di Boston è pronto a volare a Roma per le firme e il brindisi. Finora ha scelto il profilo basso e la massima riser­vatezza, non solo perché è il suo modo di essere e la­vorare, ma anche perché non vuole assolutamente infrangere la richiesta di massima riservatezza pre­tesa da Unicredit. Una vol­ta che sarà tutto fatto, si presenterà. Le sue attività vanno dall’immobiliare al­lo sport, dagli investimen­ti nelle miniere (carbone, oro, argento) al software, da società di brokeraggio a società di relazioni istituzionali nazionali e internazionali e dibu­sinessintelligence come la Jefferson Waterman International (il Ceo di que­sta società è Charles Waterman, un ex dirigente della Cia). È impegnato anche nel sociale come membro dell’Interna­tional Advisory Board della Perkins School of the Blind (una scuola per ra­gazzi non vedenti). L’idea di prendere la Roma l’ha avuta circa sei mesi fa. E, se­condo alcune voci newyorchesi, il sug­gerimento gli sarebbe stato dato niente­popodimenoche da George Soros, con cui è in buoni rapporti, «io ci ho provato qualche tempo fa, perché non ci provi te, Tom?». Sarebbe davvero divertente se questa voce corrispondesse alla verità.

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