I tridenti del giudizio

Rassegna Stampa | Il Messaggero | Sia Roma che Napoli hanno fatto del tridente una ragione di vita in questo campionato, però se si paragonano i due tridenti i numeri sono tutti a favore degli azzurri.

I numeri nel calcio incidono e anche tanto. Acquistano un peso maggiore se, in vista di Roma-Napoli di domani sera all’Olimpico, si fanno i conti in tasca ai tridenti di Ranieri e Mazzarri. Nel paragone, si esalta il secondo. Sono 19 i gol di Borriello, Vucinic e Menez e 31 quelli di Cavani, Hamsik e Lavezzi. Dal rendimento dei tre giocatori offensivi delle due squadre dipende direttamente la posizione in classifica delle stesse, settimi i giallorossi (con una gara da recuperare) a 10 punti dal Milan capolista, secondi i partenopei a meno 3 dalla vetta.
Il tridente, insomma, è il punto di forza del gruppo di Mazzarri. Non si può dire la stessa cosa del reparto offensivo di Ranieri, pur avendo con pregi identici a quello rivale: talento, fantasia e imprevedibilità. Il Napoli, restando alle cifre dopo 24 giornate di campionato, ha realizzato 38 reti e, appunto, 31 sono state firmate da Cavani, Hamsik e Lavezzi. Tre giocatori in attacco che a quanto pare non fanno soffrire i compagni: 22 i gol subiti. La Roma ne ha invece presi 30, sopportando poco e male le sue punte, inizialmente sette, se si contano anche Adriano, ora convalescente in Brasile, Baptista e Okaka, partiti a gennaio, e Totti che, in campionato, ha segnato solo 3 reti. Il bottino complessivo degli attaccanti giallorossi, dei quattro disponibili per la sfida di domani sera, è di 22 gol su 35 totali della squadra di Ranieri (11 marcatori diversi).
Mazzarri, dunque, può andare sul sicuro. Non può far lo stesso Ranieri che, stamattina, dovrà usare il bilancino per scegliere quali (e quante) punte utilizzare contro il Napoli.

L’assenza di Burdisso e Mexes lo frena sull’ipotesi di schierarne tre, azzardo che, al momento, sembra da scartare: solo se al francese venisse ridotta di un turno la squalifica, aumenterebbero le possibilità di giocarsi il match allo specchio. Di sicuro non sembra riproponibile il tridente pesante, mossa autolesionistica del tecnico di san Saba nella gara pareggiata all’Olimpico contro il Brescia dieci giorni fa. Lo chiamò esperimento, dimenticando di aver optato per i tre anche contro il Parma, in trasferta, e il Lecce in casa. Totti, Vucinic e Borriello, tutt’e tre insieme, possono essere usati in corsa, come formula della disperazione in caso di emergenza. Non fanno reparto, quindi, almeno due finiscono fuori ruolo, non sono abituati a rientrare e restano troppo distanti dal resto della squadra che si ritrova spaccata in due.
Ranieri, anche perché Menez e Borriello erano con le rispettive nazionali, sta lavorando con Totti e Vucinic. Il secondo sta bene, il capitano viene da cinque giorni di influenza. Oggi si tireranno le somme, valutando anche le condizioni di chi non è stato a Trigoria in questi giorni: Menez ha giocato un’ora a Parigi contro il Brasile, Borriello quarantacinque minuti a Dortmund contro la Germania. Sono in forma: tutti hanno visto come si sono comportati in campo internazionale. Mercoledì, però, c’è lo Shakthar Donetsk. Il turn over è obbligato. Sono due gare chiave della stagione. Totti e Vucinic: è la coppia favorita (…) con Menez trequartista, Borriello e il montenegrino, come a Milano domenica sera. Sono le due soluzioni più gettonate, in attesa della verifica della vigilia.

«Sono felice di essere andato bene contro la Germania. I portieri, ultimamente, fanno miracoli contro di me. Cavani, invece, ogni palla che tocca fa gol. Ma la Roma sta bene, vedrete che sarà un’altra bella sfida» assicura Borriello. «Mercoledì, trovato il ruolo, sono cresciuto con la squadra: penso di aver dimostrato qualcosa» avverte Menez.
Restando agli attaccanti, la società giallorossa ha contattato Adriano in Brasile: dovrà tornare il 22 febbraio. Chissà se sarà puntuale. Quando arriverà a Trigoria, si potrà affrontare la questione della rescissione del contratto. La multa è solo un dettaglio di questa storia infinita, il minimo per un tesserato che viene fermato alle cinque del mattina.
Oggi Ranieri deciderà se convocare Pizarro, al massimo buono per la panchina. Ma il cileno potrebbe anche restar fuori dalla lista per giocare la gara della Primavera contro la Reggina, in programma domani pomeriggio a Trigoria.

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