Chi non muore si rivede

Era prevedibile, dopo la maggior parte dei “tifosi delle grandi occasioni” si è scordata che ieri sera giocava la Roma. Partita importante ieri sera, purtroppo solo il poco pubblico presente lo ha capito. Importante non solo perché ci ha permesso di strappare 3 punti fondamentali per ritornare (solo momentaneamente) al secondo posto in classifica, ma soprattutto perché ha consentito di far riconciliare la tifoseria con alcuni giocatori che in questo campionato finora hanno stentato. Uno su tutti, il capitano. Ovviamente non parlo del rigore messo a segno, ma delle voci che serpeggiavano in Curva dopo aver ammirato soprattutto il primo tempo di Totti.Il capitano ha sfoderato una prestazione degna dei vecchi (non troppo vecchi, suvvia) tempi, facendo strabuzzare gli occhi ai suoi tifosi e illuminando, letteralmente, il gioco. Anche la squadra e quel simpatico figuro del nostro allenatore lo hanno capito, tanto che regalargli una standing ovation al 90esimo sembrava quasi un dovere al quale nessuno si è potuto sottrarre. “Quanno gioca così, nun ce n’è per nessuno!”, “La miglior prestazione stagionale, senza dubbio!”, “A Francè, attento che se continui così, a sti poracci je sviti la capoccia!”… questi sono solo alcuni dei commenti ascoltati ieri nel settore più caldo dello stadio, forse l’unico caldo grazie al fatto che era pieno.

In Curva Nord e nelle tribune, per la gioia dei giornalisti di National Geographic, si è assistito a un gradito ritorno sulla superfice terrestre di esemplari creduti in via d’estinzione come orsi polari, foche monache, pinguini e trichechi. Erano nitidamente distinguibili visto che ci saranno stati un 500 tifosi al massimo a popolare gli spalti. Per la gioia dei naturisti si è quindi potuto affiancare la visione della partita a quella delle fasi più rappresentative della vita in libertà di questa splendida fauna: l’accoppiamento (protagonista un enorme trichecho dagli enormi denti in tartarati che sembrava interessatissimo a un malcapitato tifoso grassottello che aveva avuto la brillante idea di sedersi un pò in disparte per gustarsi le sue Cipster), il corteggiamento (con alcuni pinguini reali che parevano indaffaratissimi a schiamazzare e gonfiare il loro buffo petto davanti a una simpatica e imbarazzatissima ragazzetta che purtroppo non mostrava il suo petto in segno di risposta) e la caccia (con un orso polare che ha sbranato Mike Bibitaro che aveva commesso l’imperdonabile errore di infilarsi la pettorina fosforescente, attirando l’attenzione dei predatori più affamati). Insomma, un vero e proprio safari nei ghiacci, gentilmente offerto dalle rigide temperature che caratterizzavano la capitale e dalla poca dimestichezza a fronteggiare simili esseri che invece contraddistingueva i malcapitati tifosi da bar.

Tornando alle altre note liete della partita, i “fedelissimi” hanno potuto ammirare anche una più che buona prestazione di Daniele DeRossi e di Perrotta, un gol di pregevolissima fattura di Fenomenez, oltre a una prestazione monstre di Philippe Mexes. Per tutti questi motivi, c’era una discreta quantità di palpabile soddisfazione in Curva; anche perché tutti avevano negli occhi  la fastidiosissima parentesi isolana di inizio campionato (io per primo, vi confesso di non avergliela mai perdonata, anche perché è stata causa di un litigio con la mia ragazza a causa di un mio eccesso di nervosismo… nel corso del litigio mi sono prima reso protagonista di una entrata alla Burdisso e poi le ho dato anche dell’incompetente pupazzo allenatore da strapazzo! Questo l’ha indispettita non poco, devo dire… ma ho saputo farmi perdonare. Come? sono fatti miei!).

Ieri Rugantino ha praticamente chiuso ogni spazio a disposizione degli attaccanti cagliaritani, tanto da far appendere un cartello “chiuso per ferie” a Julio Sergio (se si esclude una buona risposta su sparuto tiro da fuori da parte di uno che non merita nemmeno di essere ricordato). Se non firma vado sotto casa di Pradè e gli taglio le gomme, anzi ci vado comunque! Daniele e Simone invece ieri sera hanno mostrato voglia e gamba e ad essere onesti non stupiscono queste prestazioni dei singoli visto che a livello corale la Roma, ma dov’è la novità, non sembra avere un gioco degno di tal nome.

Oggi, domenica di preghiera, il buon tifoso rimane in religiosa attesa della capitolazione e quindi del sorpasso o dell’aggancio ai danni degli inguardabili spennacchiotti, magari di un passo falso dell’Inter o del Napoli per condire il tutto mentre nessuno si aspetta niente dal pur pavido Cesena.

Arrivedoir e alla prossima partita,

Con affetto,

il vostro “Gonzo”.

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