Il campionato italiano parte con tanta tensione e tante perplessità

Forza-Roma.com (Riccardo Lelli) – La globalizzazione ha cambiato il Calcio:  diritti TV, sponsor, merchandising etc hanno creato una crescita importante del fatturato dei più rilevanti campionati D´Europa. Nella stagione 2007-2008 il fatturato è stato di 7.700 milioni di euro, nel 2008-2009 è aumentato a 13.600 milioni di euro, per poi arrivare a un fatturato di 14.600 milioni di euro nella 2009-2010, ben il 7% in più rispetto alla stagione precedente. (Dati: Deloitte 2010).
Oggi il calcio è divenuto senza dubbio una delle industrie più prolifiche del pianeta, esempio di questo è l’investimento da parte delle TV che, in italia, rappresentano il 60%/70% delle entrate dei club italiani. Preoccupante, sopratutto considerando che nel resto D’Europa i club danno maggior peso a biglietteria, sponsor e merchandising. In Italia quindi si ha perciò una diffusione massima del calcio e, allo stesso tempo, una dipendenza quasi totale dei club ai diritti Tv. Questa importante crescita sarà difficile da sostenere nel futuro immediato vista la crisi economica globale. Parte di questa situazione si comincia a sentire nella poca mobilità del mercato, dove i club senza ricche proprietà si arrangiano con prestiti o con parametri 0.
Per i club è quindi obbligatorio concentrarsi in una gestione più efficiente delle loro entrate. Per questo forse, il fair-play finanziario potrebbe dare una mano.
In Italia, la situazione è ancora più complessa, perché sia dal punto di vista legislativo che in quello culturale siamo rimasti indietro rispetto ad altri paesi europei. Per avere una idea più chiara analizziamo alcune realtà del nostro campionato:
Primo: stadi bruttini e poco accoglienti. Perché pagare un abbonamento se allo stadio poi non ottieni un servizio adeguato?. Basta analizzare i numeri e possiamo dire che eccetto Bari e Inter, tutte le altre squadre hanno perso abbonati, indipendentemente dai risultati. Dalla Lazio con 80% in meno rispetto al 30 luglio 2009, alla Juventus con una riduzione del 22,5%, per poi tornare a Roma, sponda giallorossa con un 30% in meno, a Firenze con meno 45% e a Milano sponda rossonera -14%, calo che segue già quello della passata stagione.

Secondo: Calciopoli ha tolto credibilità a un sistema. Chi crede che dopo questo scandalo italiano tutto sia cambiato, probabilmente è un ingenuo. L’unica cosa sicuramente cambiata è il nome del vincitore, prima Juventus e Milano, oggi Inter. La classe arbitrale sbaglia e sbaglierà oggi come allora.

Terzo: mancanza di competitività del campionato. Che gusto ha prendere l’abbonamento se sai già che a qualcuno piace “vincere facile”?.
Chissà se i bookies quoteranno la vittoria della serie A. Dopo calciopoli il campionato italiano è diventato come quello francese quando vinceva sempre il Lione.

Quarto:  gli stranieri, troppi e non tutti di eccelso valore.  Che gusto c’è vedere una squadra formata da 11 stranieri?. Che senso di appartenenza c’è verso quel club?. Credo nessuno…

Quinto: crisi economica, pochi investimenti e pochi soldi… del resto se non arrivi a fine mese dove trovi i soldi per andare allo stadio?.

Sesto: tessera del tifoso. A nessuno piace essere “schedato“. La tessera del tifoso non è stata vista da tutti come qualcosa di utile ma come un’imposizione prettamente di natura politica che lede il diritto alla privacy. Personalmente penso che chiunque vada allo stadio debba essere direttamente responsabile delle azioni che compie, senza che siano le società a pagare salatissime multe e sconcertanti squalifiche di campo. Ai tifosi è richiesto rispetto per le istituzioni e allo stesso modo alle istituzioni è richiesto rispetto verso i tifosi.

Servono regole certe e una maggiore cultura sportiva, cultura che da anni non viene più curata. Chi vince spesso e volentieri sbeffeggia lo sconfitto (l’Inter primeggia anche in questo, Materazzi docet, ndr) innalzando continuamente il livello di tensione sia in campo sia sugli spalti.
E’ certo che il calcio sia insito nella nostra cultura e, anche se in questi anni ha perso molto della sua brillantezza, resta più di un gioco, più di uno sport, più di una passione. Correggiamoci prima che sia troppo tardi e torniamo a godere della nostra Roma tutti insieme allo stadio.

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16 commenti su “Il campionato italiano parte con tanta tensione e tante perplessità”

  1. Non ritrovo piu’ il blog della tessera del tifoso.
    In Inghilterra per la cronaca esiste un circuito integrato di telecamere con computer ad intelligenza artificiale capaci di discriminare ogni singolo movimento di potenziali criminali.
    Questo funziona anche negli stadi. Unito al fatto che la galera li e’ effettiva e molto duro ha debellato gli hooligans.
    Alla fine la tessera del tifoso e’ un sistema simile piu’ economico, meno efficace.
    Il problema della pena non applicata pero’ restera’ in Italia ed e’ il motivo per cui esiste una forte criminalita’ in tutta la societa’.

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  2. Primo: stadi bruttini e poco accoglienti. Perché pagare un abbonamento se allo stadio poi non ottieni un servizio adeguato?. Basta analizzare i numeri e possiamo dire che eccetto Bari e Inter, tutte le altre squadre hanno perso abbonati, indipendentemente dai risultati

    tutto vero,ma ho una domandina,facciamo finta che la roma compra ibrahimovic,siete sicuri che gli abbonati diminuiscono??con un mercato ridicolo certo che diminuiscono perchè i tifosi non si abbonano per vedere Adriano

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  3. la crisi c’è per determinate società,perchè milan,juve e inter stanno in tutto tranne che in crisi.Certo a Roma sponda roma c’è la crisi ma generalizzare è avere il prosciutto sugli occhi

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  4. Anche a me l’articolo e’ piaciuto molto.
    Un punto: basta con Motta, per favore, e’ una sega mal riuscita.
    Borriello: ma perche’ le tre suine litigano ma continuano a scambiarsi i giocatori preferendosi rispetto a tutte le altre?

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  5. Bell’articolo veramente, un quadro generale davvero ben espresso, io ripeto quello che secondo me è il problema non del calcio ma dell’intero popolo italiano: la mancanza di senso civico, che si può ammirare per le strade allo stadio, ovunque, ma invece di pensare a ciò, ci preoccupiamo della tessera del tifoso vista come una schedatura, quando apriremo gli occhi? siamo davverro un paese di ” boccaloni”??

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  6. Complimenti Riccardo,mi piace il tuo articolo.Siamo diventati schiavi dei contratti televisivi,il campionato x questo è diventato uno spezzatino,che detta legge sul calendario e orari delle gare.Anzi in questo campionato le partite in contemporanea sarà l’ultima giornata che pagliacciata è!!!!!!E la scheda del tifoso e la prova che la politica vuole controllare il calcio,controllino i pensionati che vanno rovistando tra i scarti della spazzatura che è vergognoso forza Roma… 😎

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