Ranieri: “Inter favorita ma noi ci proviamo”

Rassegna Stampa – Gazzetta dello Sport – La liturgia della vigilia si consuma all’insegna del sorriso. Claudio Ranieri è fatto così, non ha bisogno di esasperare animi e concetti per ringhiare al mondo la propria voglia di vincere, ma diffidate delle impressioni: la pacatezza nasconde fame vera.

«L’Inter è la favorita, ma in una partita secca ce la giochiamo. Ci sarà tanta gente con noi e quindi ci proviamo»

Sulla panchina avversaria, però, siederà un collega differente.

«Mourinho? Forse manca di più a voi. Sono i giocatori che vanno in campo, a me non manca. E poi ora c’è un allenatore bravissimo come Benitez. L’ho conosciuto in Spagna. Lui era giovane e emergente, allenava l’Extremadura. È una persona seria, un grande professionista. Contro di lui ho perso fuori casa e pareggiato a Valencia»

Per la legge dell’alternanza, perciò, adesso ci starebbe una vittoria.

«La Roma sta bene. Quando ci si avvicina ad un grande appuntamento escono voci di nervosismo, ma siamo uniti, compatti e lo vedrete sul campo»

Adriano & Menez: In effetti, a scorrere i nomi dell’attacco c’è da essere sereni. Se Totti e Vucinic hanno già mostrato tutto il loro repertorio, cosa aspettarsi da Adriano e Menez?

«Adriano ha tanta voglia, ma c’è chi assorbe la preparazione prima, chi dopo. E lui ha una struttura fisica notevole. Menez invece sta bene, può essere l’anno decisivo. Di lui e Mexes ho parlato pure col c.t. francese Blanc. Jeremy è uno che ha classe da vendere. Noi crediamo molto in lui, però si deve aiutare anche da solo: l’allenatore e i compagni possono stimolare, ma il resto deve farlo il giocatore»

Che ha svolto una preparazione perfetta.

«Ogni allenatore ha il suo “libro magico”. I dubbi ci saranno sempre, ma lo vedremo in campionato. Certo, anche lì l’Inter è la favorita, i bookmaker le danno il 68% di possibilità di vittoria contro il 10% della Roma, e loro sbagliano poche volte. In generale, comunque, credo che sia aumentato il livello delle pretendenti. La lotta sarà ancora più dura, ma faremo di tutto per restare al vertice»

Titoli di coda su Aquilani («lo volevo anche io alla Juve, il cerchio si è chiuso») e Burdisso.

«Ho bisogno di tre difensori centrali di spessore e di un giovane, oltre che di un vice Riise a sinistra. Cercheremo di prendere l’argentino, ma sapevo che avremmo trovato difficoltà. D’altronde ora siamo gestiti da una banca (UniCredit, ndr) e stiamo aspettando un compratore…»

Insomma, le solite malinconie. Che solo una notte di gloria potrebbe accantonare, almeno per un po’.

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