Roma-Bordeaux 1-1: Lobont il migliore, Cicinho il peggiore

Ecco come si sono comportati secondo “Il Romanista” i giallorossi scesi in campo ieri, nel pareggio contro i francesi del Bordeaux per 1-1.

LOBONT: Il migliore in campo nella Roma 2. Il ritiro di Riscone aveva lasciato dei dubbi sulla sua affidabilità come vice-Julio Sergio. Ieri ha fornito qualche certezza in più. Non sarà bello né spettacolare a vedersi ma riesce ad essere efficace quando serve. Nel primo tempo ingaggia un duello a distanza con Cavenaghi che lo vede sempre vittorioso. Coraggioso nel secondo tempo quando esce con tutto il corpo sui piedi dell’argentino, lasciato solo in area di rigore. Capitola solo davanti al calcio di rigore di Wendel.

CICINHO: Non lascia traccia di sé. Dalle sue parti agisce Wendel e non è un caso che il brasiliano sia uno dei più pericolosi nel Bordeaux. Non spinge ed è in difficoltà nella fase difensiva, eppure dovrebbe essere tra i più in forma visto che è arrivato direttamente dal Brasile dove stava giocando la Libertadores dal San Paolo. Se quella di ieri doveva essere una vetrina per cercare di venderlo, difficilmente lo scopo sarà raggiunto.

CASSETTI: In attesa dei fratelli Burdisso, Ranieri lo prova al centro della difesa. Lo ha provato per tutto il ritiro e lui non si è mai tirato indietro: però non è il suo ruolo e si vede dai movimenti che fa. Giocare in coppia con Loria non lo aiuta, però gli attaccanti francesi, che non sono fenomeni, lo mettono spesso in difficoltà. Quando tornerà sulla fascia saremo tutti più tranquilli.

LORIA: Ha fatto diventare un fenomeno Cavenaghi, che lo scorso anno ha segnato 3 gol in tutta la stagione. L’ultima volta che l’avevamo visto in campo europeo con la maglia della Roma è stato nell’andata degli ottavi di finale di Champions con l’Arsenal, due anni fa. Nemmeno in quell’occasione andò benissimo. Non gioca tranquillo, e si vede. Gli farebbe bene cambiare aria il prima possibile.

ANTUNES: Senza infamia e senza lode. Sulla fascia sinistra fa quello che deve fare: prova a spingere quando ne ha la possibilità, per il resto contiene Plasil senza soffrire troppo. Difficilmente sarà lui il vice-Riise per il resto della stagione, ma sembra in progresso rispetto alle prime uscite stagionali. Ha un bel piede e prova a metterlo a frutto su un calcio di punizione che finisce sulla barriera, si becca pure un’ammonizione che testimonia che comunque lui ce l’ha messa tutta.

BARUSSO: In grave imbarazzo in mezzo al campo. Quella con Faty non è una coppia e quando l’azione deve ripartire dai suoi piedi sono dolori. Leggermente meglio quando deve distruggere il gioco avversario. Reclama un calcio di rigore, e forse ha ragione, nel secondo tempo per un fallo di mani di Diarra dopo una sua rovesciata. E’ la cosa migliore della sua partita.

FATY: Come Barusso, con la differenza che i suoi compagni lo cercano di più rispetto al ghanese e quindi lui sbaglia ancora di più. Un suo retropassaggio diventa un assist per Cavenaghi nel secondo tempo, ma sarebbe ingiusto gettargli la croce addosso. Da lunedì sarà in prova al Blackburn, e chissà che il calcio inglese non si adatti meglio alle sue caratteristiche.

CERCI: A sprazzi. Nel senso che ancora gli manca quella continuità che gli serve per fare il salto di qualità. Una continuità che si può acquisire solo giocando e che difficilmente a Roma avrà. Parte largo a destra nel 4-2-3-1, e quando decide di spingere riesce anche a fare male. Solo che lo fa a corrente alternata.

BRIGHI: Capitano per un giorno. Fa il vice-Perrotta nel 4-2-3-1, ruolo che ha già ricoperto in passato, con buoni risultati soprattutto dal punto di vista realizzativi: si è confermato anche ieri realizzando il gol del pareggio con un colpo di testa facile facile. Per lui non è facile rendere al meglio in una squadra composta soprattutto da seconde linee. E’un jolly a disposizione di Ranieri e potrà essere molto utile nel corso della stagione.

GUBERTI: Come Cerci, ma con meno fisico. Ha degli buoni spunti e un bel piede, ma nel corso della partita si assenta per troppo tempo.

OKAKA: Ha sui piedi nel primo tempo la palla buona per il vantaggio giallorosso ma non la sfrutta a dovere. Fa molto movimento in avanti ma soffre l’assenza di un compagno di reparto col quale dialogare. Nel secondo tempo si prende un’ammonizione che poteva evitare per aver allontanato la palla in occasione di un fallo laterale. Cala alla distanza anche se dal suo piede parte il tiro che porta al pareggio di Brighi. Tra i migliori.

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