Spalletti: “Vincere può significare rendere merito ai nostri tifosi”

La conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, alla vigilia di Roma-Inter, finale unica di Coppa Italia in programma domani sera (ore 21) allo stadio Olimpico.

Dopo Catania come è trascorsa questa settimana?

A Catania ci siamo rimasti un po’ male, sappiamo quella che è stata la fatica prodotta per tenere vivo il discorso, quando non si vince un po’ si subisce, ma questa amarezza non ci deve turbare. I ragazzi si sono allenati bene. Va riconosciuto che l’Inter è stata la più forte, gli faremo i complimenti, ci siamo preparati al meglio per questa sfida.

La sua opinione sulle parole di De Rossi?

Non mi hanno dato fastidio, le capisco. Lui deve essere orgoglioso del cammino della Roma, noi siamo secondi vincenti, non perdenti. L’Inter è arrivata prima, ma ha vinto anche la Roma facendo un grandissimo campionato.

Qualcuno vi ha preso in giro su questo scudetto morale. Lo ha sentito?

A me dà fastidio il fatto che la squadra meritasse di più e a casa non ha portato alcun titolo, ma sotto l’aspetto dei comportamenti abbiamo vinto noi. L’Inter ha avuto fortuna in alcune partite, ha avuto episodi a favore, ma anche in questo ha dimostrato forza ed esperienza.

Questa coppa la volete a tutti i costi?

Io mi allineo alle parole di Zanetti e Totti, sono d’accordo con il loro messaggio: domani deve essere una festa, tra due squadre che hanno fatto tanto in due anni, di conseguenza bisogna evidenziare il lavoro delle società e il sacrificio dei ragazzi in campo. Sicuramente vincere questa coppa è importante.

Il Manchester ha vinto la Champions League.

Poteva vincere anche il Chelsea, sarebbe stato uguale. Non cambia sulla nostra stagione, non bisogna arrampicarsi per trovare particolari che non hanno senso sull’evidenza che ha determinato la squadra.

C’è il rischio che qualcuno della Roma senta troppo la partita?

Loro si nutriranno della vittoria in campionato per giocarsi la partita. Avranno entusiasmo e convinzione, supportati dallo scudetto vinto. Noi abbiamo da vincere questa coppa, che alcuni chiamano coppettina, coppettina ‘na bella sega.

I rigoristi chi saranno?

I rigoristi si scelgono al momento, in base agli stati d’animo. 

Lei è per la finale unica?

Sì, così è più corretto, le partite sono tante.

Un appello per domani sera?

Domani deve essere una festa, sono contento che ci saranno i tifosi dell’Inter. Le due tifoserie devono incitare la propria squadra verso la vittoria. Non ci deve essere colui che, deluso, sfoga la sua rabbia a fine partita creando disordini. Mi dispiacerebbe se si verificassero, sarebbe bruttissimo. Non è fondamentale chi vince, l’importantante è esserci e applaudire queste due grandi squadre.

A disposizione tutta la rosa, tranne Totti e Taddei. Ha più possibilità di scelta?

Ho sempre avuto possibilità di scelta, voglio ringraziare la società per la rosa che mi ha messo a disposizione. La mia attenzione e il mio ringraziamento va a quei calciatori che non hanno giocato molto: Antunes, Brighi, Esposito, Pit, Curci. Ci hanno dato una mano importante questi ragazzi.

Ci sarà un’attenzione particolare per Ibra?

Non so se sarà in campo dall’inizio, sicuramente farà la sua partita, ma dobbiamo temere l’Inter.

Chi vede più in forma del suo centrocampo?

Non si fanno differenze, sono tutti pronti a qualsiasi evenienza.

Doni come sta?

Ha un po’ di dolore, stamattina si è allenato, i fisioterapisti lo metteranno in campo.

La Roma rischia in campo di voler strafare?

Non ci deve essere quello sconfinamento, quello si può chiamare tensione o nervosismo. Di conseguenza, ci andremo a giocare le nostre carte senza far confusione.

Quindi non si aspetta un’Inter scarica?

No, al contrario, saranno caricatissimi per la vittoria del campionato. E questa gioia ribalterà la psicologia della partita.

Domani può essere l’ultima partita in giallorosso di Mancini. Ci sarà?

Potrebbe lasciare il tempo che trova, Mancini è un giocatore nostro, abbiamo fiducia in lui, glielo abbiamo dimostrato attraverso le volte che l’ho scelto con i titolari. Ha attraversato un periodo non felicissimo, può capitare, ma le sue possibilità sono enormi. La formazione la dico domani.

Panucci ha qualche problema fisico?

Ha preso un pestone sul pollice, l’unghia gli è diventata nera, ma credo sarà a disposizione. Juan? Sta bene.

Un pensiero ai tifosi?

La soddisfazione è quella di rendersi conto che ci sono molti sportivi che sanno dare il senso giusto al lottare dentro un campionato difficile, contro avversari importanti, l’accettare la competizione. 

Si poteva evitare la battuta di Moratti di mandare i ragazzini a giocare?

Si poteva evitare per certi versi, ma lui se ne è reso conto e ha corretto il tiro.

Ha vinto la scommessa del ritiro a Trigoria.

Non ho vinto niente, sono intenzioni di lavorare al meglio, rendendo partecipi coloro che sviluppano il lavoro. Qui ci sono le possibilità per sviluppare un ritiro avendo più possibilità a disposizione.

Domani è qualcosa di più di una finale?

Non sono vendette, non sono rivincite, è una finale dove si ha la possibilità di alzare un trofeo importante. Solo in Italia questa coppa è svilita e non vedo come mai. Abbiamo battuto il Torino, la Sampdoria, il Catania, citare queste squadre qui fa piacere e fa capire il tipo di campionato giocato dalla nostra squadra.

La sanzione di 15mila euro al Catania?

A Catania abbiamo trovato un ambiente ostico e aggressivo, non tanto per quello che è successo nel tragitto, ma per quello che è successo anche dopo il gol annullato. Per quanto abbiamo visto, meritavano una sanzione superiore.

Roma e Inter è diventato quasi un derby, queste due squadre possono essere paragonate a Chelsea e Manchester?

Secondo me sì, ma il loro lavoro viene messo in risalto per aver raggiunto la finale di Champions.

Firmerebbe per trovarsi al prossimo anno allo stesso punto?

Io lo so benissimo che bisognerà ripartire da zero, gli avversari lavoreranno più in profondità, organizzeranno meglio il loro cammino. Dobbiamo tener presente la qualità degli avversari, noi non abbiamo vinto niente, di conseguenza bisognerà ricominciare a raspare. Il prossimo campionato ripartirà da zero, sarà dura riportarlo a questi numeri qui.

Vincere la partita di domani che può significare?

Può significare rendere merito ai nostri tifosi, ma Roma e Inter hanno già vinto.

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5 commenti su “Spalletti: “Vincere può significare rendere merito ai nostri tifosi””

  1. NELLA VITA NON CONTANO I RESPIRI… MA I MOMENTI CHE TI HANNO LASCIATO SENZA RESPIRO.. grazie alla squadra del mio cuore io questa senzazione l’ho vissuta per tutto il campionato e anche domani sarà così.. forza roma.. forza ragazzi.. grazie spalletti…

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  2. meglio di niente però è troppo poco arrivare sempre ad un passo dallo scudetto e poi ripiegare sulla coppetta del nonno…

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