Mirko Vucinic: “Il tridente non è un’utopia”

Rassegna Stampa – La Gazzetta dello Sport – Dice «volo basso perché così si rischia di meno. Se cadi, non ti fai male. Non mi sento un top player, mi considero un giocatore normale», e in queste frasi c’è lo stile di vita di Mirko Vucinic.

Talento – Per Roberto Pruzzo, centravanti della Roma del secondo scudetto e al seguito della squadra come opinionista di Radio Radio, «Vucinic è un grandissimo talento, per me è superiore persino a uno come Rooney. Nel Real Madrid sarebbe titolare fisso. Forse neppure lui si è reso di conto di avere quest’immenso talento. Con il pallone sa fare cose incredibili». Ecco, il punto della carriera e di Vucinic è proprio questo: l’inconsapevolezza. Modestia, pigrizia mentale, grande furbata — della serie, in pubblico volo basso, poi in privato mi sento il più forte al mondo— o mancanza di ambizioni?

Le parole – Forse di tutto un po’, ma sicuramente è questo lo snodo della carriera di Vucinic. Viaggia verso i 27 anni, sta per diventare padre di Alexander e questa alle porte sarà la quinta stagione da romanista: quella della consacrazione dopo i 19 gol del campionato scorso, l’ultima in giallorosso o quella in cui dovrà rivedere qualcosa? «Spero di partire meglio rispetto ad un anno fa. La scorsa stagione i primi due mesi furono durissimi: l’infortunio, il gol che non arrivava, i fischi del pubblico. Per fortuna nei momenti difficili ho ripensato all’esperienza del primo anno, quando mi abbattevo ad ogni critica. Ora sono mentalmente più forte. Gli obiettivi? Siamo tornati in Champions e questo sarà sicuramente uno stimolo in più. Io sto allenandomi con impegno per essere pronto alle nuove sfide. Certo, guardandomi indietro posso dire che non partecipare al Mondiale è un’amarezza. Il Mondiale è una grandissima vetrina».
Voci, chiacchiere Bravo a dribblare in campo — al Chelsea ricordano ancora lo slalom coast to coast che lo portò a segnare una rete spettacolare, la sua seconda di quella serata, il 4 novembre 2008 nella vittoria per 3-1 della Roma all’Olimpico in Champions —, l’attaccante montenegrino è altrettanto abile a dribblare le domande più insidiose: «Richieste di altri club? Voci, chiacchiere. Io a Roma sto bene. Dove possiamo arrivare? Peggio dello scorso anno non possiamo fare, penso che questa squadra sia in grado di migliorare, con Adriano e Simplicio abbiamo aggiunto qualità al motore, ma dovremo confrontarci con le solite: Inter, Juve, Milan. Il tridente in attacco io, Totti e Adriano? Secondo me non è un’utopia, l’importante è che ognuno di noi si sacrifichi. Nulla è impossibile nel calcio moderno, anche giocare a tratti da terzino come Eto’o nell’Inter».

Il futuro – I dribbling e il profilo basso non cambiano però la realtà dei fatti. Vucinic— che ieri in allenamento ha rimediato un pestone da Simplicio, nulla di grave — ha il contratto in scadenza nel 2013 ed è ormai uno dei pezzi pregiati della Roma. Piace a diversi club di Premier League (Chelsea e Arsenal) e della Liga spagnola (Real Madrid).

Molto «money» – Anche in Italia c’è chi lo accoglierebbe a braccia aperte, a cominciare dall’ Inter. La stagione che verrà potrebbe sparigliare molte situazioni: potrebbe portare ad un nuovo contratto e ad un ruolo sempre più centrale nell’universo Roma, o ad un trasferimento con molto «money» nelle casse giallorosse. Dipende da lui, certo, ma non solo.

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2 commenti su “Mirko Vucinic: “Il tridente non è un’utopia””

  1. Non vedrei male anch’io un 4-2-2-2:

    _________Julio Sergio________
    Rosi____Mexes__Juan____Riise
    ______Pizarro__De Rossi______
    Vucinic________________Menez
    ________Totti___Adriano______

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