C’aveva pensato alla vigilia e alla fine ha pensato che fosse la soluzione migliore. Arrivare presto a Roma da Bucarest, infilarsi per primo dentro Trigoria e attendere tutti gli altri dentro il fortino, al sicuro da ogni potenziale contestazione che poi peraltro non c’è stata, in ogni caso meglio così, sicuro, meglio così, almeno in attesa di poter finalmente rivelare ai tifosi il suo pensiero sulla trattativa. Per ora gli è stato vietato. Voleva fare un comunicato, non è stato autorizzato. Ci sarà tempo.
Ora c’è tempo per far tutto. Ora davanti c’è tanto tempo. Ora che Moratti fa addirittura l’offeso, ora che i fratelloni Becali sono partiti per il mare lasciandosi alle spalle infinite polemiche e una serie di dichiarazioni stucchevoli e paradossali, ora che a Trigoria c’è rimasto solo lui e si ricomincia come se niente fosse accaduto e la Roma si ritrova con una superdifesa che non era tra i principali obiettivi di Spalletti ma che a Spalletti a pensarci bene adesso non dispiace per niente. Ora – e qui siamo alla chiave di tutto – che l’unica soluzione che si profila per garantire la migliore convivenza possibile, sotto il profilo ambientale e sotto il profilo tecnico, è quella di avvicinare le parti non solo a parole, ma nei fatti, sotto forma di un bel contratto pluriennale rinnovato a cifre simili a quelle di Mexes e con una bella clausola di rescissione a una cifra prestabilita (15 milioni potrebbe essere il punto d’incontro, tra le esigenze al ribasso del giocatore e quelle più alte della società). Se n’è cominciato informalmente a parlare ieri, presto diventerà il nuovo tormentone.
E la città? Si vedrà. Oggi è di fatto il primo giorno di ritiro. I due-trecento tifosi che ieri hanno atteso dal tardo pomeriggio il grosso della squadra hanno sostanzialmente risparmiato dalle contumelie il difensore romeno. Qualche coro offensivo è partito solo quale inevitabile contraltare nel momento in cui s’è presentato ai cancelli di Trigoria Philippe Mexes, intorno alle 22. Accettando quel contratto che ora potrebbeessere riproposto a Chivu, il francese ha consolidato il suo rapporto con i tifosi. A Chivu questo difficilmente potrà accadere. Del resto, come si dice, chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Fonte IlRomanista