La Roma dei Sensi vale almeno 200 milioni

Il Romanista – Un valore enorme. Solo di parco giocatori. La Roma, grazie a tutto quello che ha costruito la famiglia Sensi in questi anni, ha un patrimonio tecnico di almeno 200 milioni di euro. Fare i conti è piuttosto semplice perché da De Rossi a Vucinic, da Menez a Mexes, da Juan a Julio Sergio e Riise, i giocatori giallorossi sono tra quelli che, in Italia, valgono di più. Senza considerare poi un certo Francesco Totti che, solo come immagine, vale come Messi e Cristiano Ronaldo. Partendo proprio dal Capitano, la sua valutazione di mercato non è quantificabile, visto che a 34 anni è l’unica bandiera del calcio rimasta. Però, come valore pubblicitario, Totti è il primo della Roma. Il suo nome e la sua immagine farebbero la fortuna di qualsiasi brand europeo e la sua presenza nelle amichevoli viene ritenuta quasi sempre fondamentale. Dopo, naturalmente, c’è De Rossi: in Europa tutti i club di prima fascia farebbero follie per averlo, dal Real Madrid di Mourinho al Manchester di Ferguson. E già alla vigilia del Mondiale il Real di Mou si è presentato con un assegno in bianco. Se fosse sul mercato – e con i Sensi questo non succederà mai – ci vorrebbero almeno 50 milioni per prenderlo: considerando l’età, la classe e la continuità, è tra i primi tre centrocampisti del mondo e basterebbe solo aprire la porta a una cessione che si scatenerebbe un’asta con pochi precedenti.

Meno di Daniele, ma comunque tanto, vale Mirko Vucinic. Pagato in totale dalla Roma 19 milioni, dopo la splendida stagione conclusa due mesi fa a suon di gol, ne vale quasi il doppio. Quest’anno, infatti, il numero 9 è stato un trascinatore, trovando quella continuità e quell’istinto da bomber che ne hanno fatto una pedina essenziale per i giallorossi. E per qualunque attacco, al punto che, sia pur timidamente a lui ha pensato anche l’Inter di Moratti. Continuità è anche la parola chiave per spiegare il valore di Juan, uno dei più forti centrali del mondo, come si è visto nel campionato e nei mondiali in Sudafrica: lui vale oggi almeno 25 milioni di euro. Lo scorso anno la Roma aveva praticamente accettato l’offerta del Real Madrid di 15 milioni, poi il brasiliano si fece male in Confederation’s Cup e l’affare saltò. Dodici mesi dopo, e dopo una stagione e un Mondiale ad alti livelli, per prenderlo ne servirebbero 10 in più. Almeno, viste anche le quotazioni che le altre squadre formulano per i loro giocatori quando è la Roma a voler comperare. Vedi l’affare Burdisso.

Sempre in tema di difensori, servirebbero almeno 10 milioni per Mexes che, se dovesse rinnovare il contratto in scandenza nel 2011, vedrebbe aumentare la sua quotazione. Stesso valore è quello di Menez, ma visto il talento e la giovane età (ha appena 23 anni) basterebbe un’altra piccola maturazione a livello caratteriale e tecnico per far schizzare il suo valore. A questi nomi, poi, vanno sommati quelli di Julio Sergio e Riise. E’ così scandaloso sostenere che almeno 15 milioni l’uno li valgono, oggi come oggi? Per non parlare di Pizarro, Taddei e di giovani come Okaka e Rosi, ad esempio. Un parco giocatori di primo livello che fa della Roma, una delle prime squadre italiane, seconda solo all’Inter milionaria di Moratti.

La sola rosa, dunque, fa stimare la Roma più del doppio dei 110 milioni (semplice valore di Borsa) con cui, un anno fa, era stata valutata. Valore tra l’altro aumentato in questi dodici mesi di 10 milioni di euro. Il tutto senza mettere sul piatto Adriano e Simplicio, nuovi acquisti della Sensi, che a fine campionato avranno acquisito, senza dubbio, un forte peso sul mercato italiano. Quanto potrebbe valere l’Imperatore se alla fine del girone d’andata avesse realizzato dieci reti?

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