Il Romanista: “L’Italia piange, il Brasile ride…”

Rassegna Stampa – Il Romanista -Se l’Italia piange, il Brasile ride. Oggi alle 16 a Durban la Seleçao di Carlos Dunga scende in campo senza pensieri contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Poche ansie, perché la qualificazione agli ottavi è già in cassaforte. Resta da decidere al massimo il primo posto del girone. E alcune delle risate del Brasile potrebbero arrivare fino a Roma. Perché nell’undici di partenza di oggi, complice la squalifica di Kakà, ci sarà Julio Bapstita, ovvero quello che per Dunga è il sostituto naturale del giocatore del Real Madrid. Ieri nell’ultimo allenamento si è fermato a lungo a provare la sua specialità, i calci piazzati, nella speranza di confermarsi portafortuna di questa squadra. Forse è proprio per questo che Dunga lo ha convocato nonostante la stagione negativa alla Roma. Nelle undici volte in cui è stato schierato titolare nel Brasile, infatti, Julio non ha mai perso: il suo score è di 9 vittorie e 2 pareggi. Il massimo del rendimento lo raggiunse nella Coppa America del 2007, quando segnò nei quarti di finale contro il Cile, in semifinale all’Uruguay e nella finale all’Argentina. A Trigoria guardano e sperano che la Bestia si ripeta. O che, per lo meno, faccia una grande partita. Perché, se così fosse, il prezzo del cartellino del giocatore andrebbe alle stelle. D’altronde, l’avventura di Julio alla Roma è arrivata al capolinea, si cerca solo una destinazione che piaccia a lui e che soddisfi economicamente il club giallorosso. E un Baptista super in Sudafrica sarebbe come un regalo di qualche milione di euro per la Roma. Ma a quanto potrebbe arrivare la sua quotazione? A meno che la Bestia non diventi l’uomo del Mondiale, difficilmente supererebbe i 9 milioni di euro. Ovvero quelli che, come dicono in Inghilterra, sarebbe pronto a spendere il Tottenham per averlo. Se quelle cifre fossero vere, la Roma non perderebbe tempo a chiudere la trattativa. Per Baptista si tratterebbe di un ritorno in Premier League dopo l’esperienza all’Arsenal del 2006-2007. E i Gunners sono i rivali storici degli Spurs. Insomma, Julio passerebbe al “nemico”.
Ma questo interessa poco alla Roma che, anzi, aspetta una eventuale chiamata da quelli del White Hart Lane con i quali c’è comunque un buon rapporto.
E i tifosi romanisti? Loro, senza più l’Italia da poter tifare, oggi pomeriggio si metteranno davanti alla tv per vedere la nazionale più giallorossa che c’è. Oltre a Baptista, infatti, nel Brasile c’è un altro probabile partente come Doni. Ma soprattutto c’è Juan, l’uomo che ha trasformato la difesa dei pentacampioni del mondo in un fortino inattaccabile. Dopo il match d’esordio, Dunga lo ha esaltato. E lo stesso ha fatto ieri il compagno di reparto Lucio. Dopo aver fermato gli sconosciuti attaccanti della Corea del Nord e il convalescente Drogba, ora Juan è chiamato ad un esame ben più difficile. C’è da disinnescare Cristiano Ronaldo, da arrivare primi nel girone e magari evitare la Spagna negli ottavi.
L’obiettivo è il sesto titolo. Lo conquisterebbero anche tre romanisti. Un titolare fisso e due quasi sicuri partenti. E vendere dei campioni del mondo sarebbe un vero affare.

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