Tessera del tifoso, la Roma pronta ad ascoltare i tifosi

Rassegna Stampa – Il Romanista – Il popolo romanista oggi pomeriggio sarà a piazzale Dino Viola. Mentre all’interno del Fulvio Bernardini i giocatori si ritroveranno agli ordini di Ranieri per l’ultimo allenamento, prima dell’amichevole di domani all’Aquila, fuori i tifosi ringrazieranno la squadra e il mister per la grande stagione. Un abbraccio collettivo prima di salutarsi per le vacanze. Pronti, a metà luglio, per ritrovarsi più uniti di prima per un altro anno da vivere insieme. Non solo. I gruppi della Sud, e tutti i tifosi che andranno a Trigoria, si ritroveranno soprattutto per un altro motivo: dire “no” alla Tessera del Tifoso. Un no convinto e sicuro, che il popolo romanista ha già annunciato da tempo. Rosella Sensi non dovrebbe essere presente. La questione, però, le sta a cuore, tanto da averne parlato sabato all’Olimpico, rendendosi disponibile per qualsiasi tipo di chiarimento. La società, infatti, ascolta e ascolterà il parere e le volontà dei tifosi. Se però la richiesta della Curva giallorossa dovesse essere quella di scorporare la tessera dall’abbonamento, la risposta non potrà che essere negativa. Il motivo è semplice: separando la tessera dall’abbonamento, non avrebbe più senso. E la Roma si è dovuta adeguare a una circolare del Viminale. Non può fare diversamente, almeno finché le disposizioni resteranno quelle. Sempre sabato, infatti, il presidente giallorosso è stata chiaro: «La tessera è stata voluta dal Ministero dell’Interno e la Roma, come sempre in questi casi, si è adeguata». Sia la stessa Sensi che Totti e De Rossi, sono dispiaciuti all’idea che esodi d’amore come quelli di Bari, Parma e Verona, dai prossimi mesi, possono non esserci più, ma non resta loro che accettare le disposizioni che arrivano dall’alto. Per non parlare di Ranieri, che proprio al “Romanista” dichiara: «Credo che vada rivista, non si possono svantaggiare i tifosi che vogliono veramente bene alla squadra». I gruppi della Sud, dal canto loro, ribadiranno le loro motivazioni. Espresse nero su bianco nei giorni scorsi. No alla Tessera – hanno detto – perché non servirà a far sparire la violenza dagli stadi e perché «non voglio essere schedato ancora prima di compiere un reato». E ancora: no perché non servirà a portare le famiglie allo stadio e perché «si toglieranno dagli spalti i giovani, gli adulti, gli anziani che piangono ed esultano per un gol subito o fatto, ma nessuno li rimpiazzerà». Infine: no alla Tessera perché il tifo organizzato ha fatto la storia del calcio italiano. I tifosi della Roma pure. E oggi, a Trigoria, diranno che le due cose non sono conciliabili.

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