De Rossi: “Chi l’ha esposto lo avrà fatto per compiacere i propri tifosi.La maglia di Materazzi? Nessuno l’aveva tirato in ballo”

Rassegna Stampa – Il Romanista – «Non le capisco queste cose, è tanto bello festeggiare con la propria gente». Daniele De Rossi proprio non riesce a comprendere come si possa celebrare uno scudetto appena conquistato con quello striscione volgare e offensivo apparso domenica sul pullman sul quale l’Inter ha fatto il giro di Milano davanti ai propri tifosi. Un attacco sguaiato e incomprensibile a Francesco Totti e alla sua esultanza dopo ogni gol. Tutti, non solo contro l’Inter (contro la quale peraltro quest’anno non ha neppure segnato). Ma evidentemente fuori da Roma dà fastidio l’attaccamento dei giocatori e dei tifosi per questa maglia. Quella sensazione che Daniele aveva provato a spiegare al mondo anche domenica subito dopo la partita col Chievo: «Qui abbiamo qualcosa di diverso, lo può capire solo chi sta qui».

In quel momento lo striscione incriminato non era ancora apparso e De Rossi, con grande eleganza, aveva fatto i complimenti ai nerazzurri. Ieri però, intervenendo a Milano ad un evento organizzato dal suo sponsor, e al quale erano presenti molti sportivi tra cui alcuni giocatori dell’Inter, non ha potuto fare a meno di dire la sua e sull’attacco al Capitano: «Non c’è bisogno di queste cose, credo che sia già molto bello festeggiare lo scudetto con i propri tifosi. La maggior parte dei calciatori è fatta così. Gli autori di questo gesto non si sono pentiti. Chi lo ha esposto non si è smentito da quello che ha fatto recentemente. Lo avrà fatto per compiacere i propri tifosi o qualcun altro. Evidentemente gli è rimasto solo quello da fare, ma ognuno ha il suo stile e va bene così. Le scuse? No, non è mica morto nessuno, però non lo capisco. Vivo in una città dove lo sfottò è normale. Meno male che sto a Milano, altrimenti stamattina sarei stato pieno di laziali sotto casa. Però quello non lo capisco. Credo che sia un pò lo specchio dell’Italia e purtroppo anche della classe politica, e di quei politici che hanno chiesto le scuse ufficiali dal Siena perchè si è giocata la sua partita contro l’Inter onorando la propria professionalità. Anche Materazzi ha messo una maglia (con su scritto “nun è successo” per prendere in giro il tormentone dei romanisti degli ultimi mesi, ndr), e nessuno l’aveva mai chiamato in causa. Nessuno deve però scusarsi, mi ripeto, non è morto nessuno».

Un’altra dimostrazione di stile, quella di De Rossi. Che si abbina a meraviglia col suo amore viscerale per Roma. Quell’amore che ti fa piangere e al tempo stesso ti rende orgoglioso. «La delusione l’avevamo già metabolizzata – ha spiegato Daniele a chi gli chiedeva delle sensazioni per il sogno volato via -, le mie lacrime erano per quella gente così innamorata della Roma che era sugli spalti. Nel Siena ci speravamo, ma non era molto fattibile. Vedere quella gente così innamorata era commovente, io in campo mi sento come loro». E Francesco Totti come lui. Anche se è sfumata una grande opportunità. «Provo a non pensare che possa essere l’ultima occasione per lui, provo a pensare a ciò che possiamo fare per arrivare due punti davanti e non dietro. Francesco è avvantaggiato perché uno l’ha già vinto, io invece sto ancora al palo. Ma se continuiamo a lavorare così prima o poi uno scudetto lo vinceremo». Rimpianti? Solo un po’, ma senza andare a cercare una partita in particolare: «In un campionato di trentotto partite non ce n’è una, forse la Samp, perché è l’unica delle ultime dieci o undici che non abbiamo vinto. Siamo stati un pizzico sfortunati, ma in un campionato capita a tutti».

Anche ad una squadra che con Ranieri ha fatto 80 punti in 36 partite: «A livello di risultati il suo apporto è stato incredibile. Anche a livello di spogliatoio è stato importantissimo per noi, per tirare fuori le nostre qualità».

E adesso? Su quali basi si fonda la Roma del futuro?
«Si deve ripartire da questi giocatori. Anche Toni, è uno degli artefici della cavalcata. Si riparte da questi, e se qualcuno dovesse essere perso per strada, perché magari vuole andare a giocare o vuole andare via, si dovrà investire. Quello che la società in base alle proprie possibilità ha sempre fatto».
Investire per poter essere competitivi anche in Champions. Anche se per De Rossi manca ancora una mentalità europea: «Non c’è. Abbiamo fatto grandi cose in Champions, anche meglio che in campionato, arrivando due volte tra le migliori otto e uscendo ai rigori. Ma non siamo pronti per arrivare in fondo e vincerla. Manca una rosa di trenta giocatori di un determinato livello. Con un campionato italiano così equilibrato non è facile emergere anche a livello europeo». Come sta riuscendo in questa stagione all’Inter, che sabato ha la finale di Champions: «Non voglio fare l’uccello del malaugurio, ma secondo me l’Inter è più forte del Bayern Monaco. Poi, non si sa chi vince in queste partite secche, ma l’Inter è più forte». Questione di stile.

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14 commenti su “De Rossi: “Chi l’ha esposto lo avrà fatto per compiacere i propri tifosi.La maglia di Materazzi? Nessuno l’aveva tirato in ballo””

  1. SEI UN GRANDE! mamma quanto ti apprezzo ammiro! hai avuta e hai tutt’ora la possibilità di andare via di vincere molto e guadagnare il doppio se non il triplo! ma tu no resti fedele alla maglia alla gente alla città! persone giocatori come te e totti non esistono più e non esisteranno più in questo calcio che si pensa solo ai soldi a vincere in ogni mezzo! voi siete quelli per cui vale la pena apprezzare! sei la onesta fatta persona! non voglio pensare a quando totti smetterà perchè sarà una pugnalata però primo poi avverà! però sappiamo che la nostra amata roma serà in ottime mani! per quanto riguarda quella specie di squadra che domenica hanno dimostrato chi sono non voglio spendere neanche una parola dico solo che loro hanno paura di totti e di noi perchè sanno che siamo stati gli unici a fargli sudare le vittorie, sanno che prima o poi il loro momento finirà e sarà roma a festeggiare, e in quel momento faremo capire chi siamo e come si festeggia tra tifosi e giocatori festeggiando tra noi senza pensare a loro! a quie venduti giocatori di quella squadra guardate giocatori della roma de rossi totti riise burdisso pizarro julio sergio menez vucinic juan mexes cassetti perrotta ecc inchinatevi a loro perchè in quanto signorilità e onesta e bravura e talento vi mettano a fare i raccattapalle! (ah po i laziali fanno gli stuart! loro non sono neanche considerati! per quando sono ridicoli!)! arriverà il nostro turno e sarà speciale e faremo vedere al’italia e al mondo chi è roma e i romanisti! ❗ 😈 😉 ❗

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  2. nell’intrallazionale di giocatori che sono Signori e bravi in campo ce ne è uno solo, Zanetti, esempio eccellente da portare in ogni dove
    nella Roma un tantinino di più
    solo che c’è una piccola difefrenza: De Rossi per esempio è un campione fuori e dentro il campo, proprio come Zanetti, ma è romano e romanista dalla nascita ed è un prodotto del vivaio
    intertristi lo sapevato che il vivaio non è solo quel luogo dove crescono le piante??
    RIDI-COLI, PEZ-ZENTI E SBRUF-FONI
    SE NON ADOTTAVATE LA STESSA IDENTICA TECNICA DELLA RUBBENTUS, COL CAVOLO CHE VINCEVATE QUALCOSA
    VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

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  3. Chi aveva usato parole pesanti come pietre per lapidare il gesto innocente e ironico di Francesco rivolto alla sua curva, persino l’inquilino del Colle più alto oggi trova tutto ciò assolutamente normale e non ha nulla da eccepire. Indubbiamente si tratta di tre chiarissimi casi da additare ai giovani quale luminoso esempio di fair play: lo stile Inter, appunto

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  4. Puncycata scrive:
    18 maggio 2010 alle 13:03Matrix l’ha fatto a nome della prima e unica squadra della Capitale: la SS LAZIO 1900. L’Inter neanche stavolta c’entra niente. Nun capite mai.

    HA PARLATO QUELLO CHE E’ USCITO DAL CU.LO DEGLI INTERISTI DOMENICA SCORSA…..

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  5. …PERDONATELI, NON SAPEVANO COSA STAVANO FACENDO… così impegnati a pulirsi tutto quello che si erano fatti sotto dalla paura….

    Sono grandi campioni…. NA CEPPA!!!

    C’E’ SOLO LA ROMA….!!!! Punto!!

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  6. Mentre il popolo giallorosso, pur con il cuore gonfio di amarezza, si stringeva giustamente attorno ai protagonisti di una stagione straordinaria, senza un insulto, un’invettiva, una sola parola fuori posto, abbiamo assistito a uno spettacolo indegno di cui si sono resi protagonisti dirigenti,calciatori e politici ultra’ della sponda nerazzurra. Una festa è stata trasformata nella saga dell’arroganza, dell’insolenza e della volgarità, QUESTO E’ LO STILE INTER

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  7. ❗ ITRALLAZIENALE LORO VIVONO COI PIRELLOPOLI CONPETROEURI TELEFONOMOGGI INTRALAZZI PER POTERE CONQUISTAT DI CHI LI NASCONDE PER EQUILIBRI DI POTERE NORDISTA LORO FESTEGGIANO DIMOSRTANDO LA LORO PACHEZZA UMILI SOLO NEL RUBBARE IO FESTEGGIO LA MIA GENTE ROMANITA UNICA FATTA DA GENTE CHE LA VITA SE LA GUADAGNIA COL SUDORE DELLA FRONTE AMMA LA ROMA EI ROMANI CHE NEL MONDO SI E FATTA SENTIRE SOLO CON I GRANDE GENTE DOVREI VARE UN ELENCO INFINITO GABRIELLA FERRI ALBERTO SORDI ALDO FABRIZZI RENATO RASCEL ANNA MAGNANI GRANDI TIFOSI NON MI BASTEREBBE UNA VITA PER NON PARLARE DELLA CULTURA NOISTRA IO MI SETO FIERO DI APPARTENERE A QUESTO POPOLO I MILANESI ANNO FATTO I GRASSI AFFARI SUL LAVORO NELLE LORO FABRICHE SULLE SPALLE DELLA GENTE DEL SUD EMIGRATA ANNI 60 70 GRAZIE A CHI CI GOVERNAVA OMERTA E SFRUTTAMENTO QUESTI SONO I MILANESI

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  8. questo ragazzo è una delle nostre bandiere e ne vado fiera.. i suoi occhi domenica dicevano tutto…che ne sanno quelli la…niente….

    FORZA ROMA

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