Siamo belli come il sole, sciampagnoni, rugantini, trasteverini, testaccini, rosiconi a volte, piagnoni qualche volta ma quando si parla di sostegno alla nostra Roma, diventiamo come un onda anomala, capace di straripare come un fiume in piena e di presentarci in 20000 al Bentegodi di Verona. La città di Romeo e Giulietta ma noi romanisti la ricordiamo per l’arena, perchè ad un luogo con sittale nome, diamo un significato a quell’essere gladiatore che ha contraddistinto la nostra storia e che prosegue intatto nel nostro presente. Verona si tingerà di giallorosso, l’esodo romanista non tiene conto delle possibilità esigue di scudetto, quasi tutto dipenderà da Siena-Inter, e da domani mattina inizierà il lungo viaggio verso un sogno chiamato scudetto. Un seguito di amore e di passione, dalla Sicilia al Veneto, da Roma a Verona, dalla Lombardia, dalla Toscana, dall’Umbria, da tutte le parti pulsa un cuore giallorosso che domani andrà alla conquista del suo quarto scudetto della storia. Dopo due anni la Roma si giocherà per l’ennesima volta il tricolore all’ultima giornata, due anni orsono, il 18 maggio 2008 fu a Catania, oggi si chiama Verona la tappa per quel sogno inseguito e tanto voluto da Roma e dai romanisti. In attesa che venga quel domani la mente vola e tutti insieme cantiamo: “Voglia di stringersi un pò, curva sud Roma vecchie maniere, e si parlava di noi, di giorno e sera, alziam in cielo la bandiera e grida forte Roma vinci insieme a noi, seeeeeee per innamorarsi ancora, sosterrò sempre e solo la mia Roma, lo sai perchè tutta la mia vita è gial-lo-ros-sa, ho una ragione, ho la Roma nel mio cuore, As Roma io non vivo senza te”.
