Teniamocelo stretto

La rincorsa continua. La Roma si congeda dall’Olimpico con un sigillo in rimonta e con la doppietta del suo capitano, quel Francesco Totti capace di trasformare uno dei momenti più brutti della sua carriera al solito modo suo: due goal, due legni e tanto amore per i suoi figli e per la sua gente. Totti non si discute… si ama! Recitava così uno dei tanti striscioni a favore dell’immenso capitano della Roma. Ranieri e la Roma salutano il proprio pubblico con i bambini in campo, un vero e proprio toccasana in un calcio che nelle ultime settimane ha dato il peggio di sè. Troppa tensione creata ad arte da chi sta’in vetta ma è avvelenato, l’Inter è in testa a novanta minuti dal termine ma è carica di tensione, spropositata ma loro sono fatti così, noantri siamo diversi fortunatamente. La Roma risponde alle malignità di un mondo di falsi moralisti con una rimonta contro un Cagliari capace di essere quasi nullo nella prima frazione ma pungente nella ripresa quando è stato capace di passare in vantaggio e di sfiorare addirittura il raddoppio che avrebbe consegnato ufficialmente lo scudetto all’Inter. La Roma non dimentica di avere in squadra un calciatore come Totti, bistrattato e maltrattato da una stampa e da un mondo malato, lui un simbolo, autore di un calcione a Balotelli, quasi crocifisso, è stato più forte di tutti, e come quel ciclista che rompe la catena si mette la bici sulle spalle ed inizia a scalare la montagna. Totti è la cartolina della domenica della Roma vissuta fra l’incubo e la speranza ancora accesa. La fotografia della giornata non può non essere dedicata al capitano, sarà per solidarietà, sarà per affetto, per amore, per fedeltà, per appartenenza, sarà per qualsiasi motivo: io Totti me lo tengo stretto perchè lui è la Roma, nel bene e nel male.

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