Toni: “Il rigore? Julio me lo aveva promesso”. De Rossi: “Conta solo la Roma”

Rassegna Stampa – (Il Romanista) – Tancredi, Antonioli: Che cos’hanno in comune, a parte lo scudetto? Che hanno parato un rigore sotto la Curva Nord al derby. Da ieri c’è anche Julio Sergio, che all’andata sotto la stessa curva fece una parata ancora più difficile. Stavolta non c’erano Giordano o Mihajlovic (o Zarate), ma Floccari. «Stavo al momento giusto al posto giusto. Già in Brasile avevo giocato dei derby, ma questo è particolare. La squadra sta maturando al momento giusto, tutti mi ringraziano ma sono io che devo dire grazie alla Roma». No, grazie a te. «Noi proviamo a studiare i rigoristi avversari, avevo la mia idea su dove avrebbe tirato, sono stato bravo e fortunato. Dediche? No, quelle alla fine e non è ancora finita». Ora, per essere definitivamente Tancredi o Antonioli, manca solo un’altra cosa… Da un rigore sbagliato a uno procurato. Quello dell’1-1 se lo è preso Taddei, entrato in campo nell’intervallo. «Tutto è cambiato con la parata di Julio. Siamo usciti da una situazione difficile. Il mister ha fatto uscire due giocatori importantissimi, alla fine ha vinto il gruppo. E comunque Totti e De Rossi ci hanno dato una grande mano dalla panchina. Loro si lamentano? Succede, chi perde rosica». Emozionatissimo, sull’altra fascia, John Arne Riise: «È stata una partita incredibile ». Poi passa Vucinic, e lui addirittura lo rimprovera: «Non difendi mai». Mirko ha la risposta pronta: «Tanto so che sei forte». Ancora Riise: «Ora stiamo calmi, mancano ancora 4 partite e abbiamo la semifinale di Coppa Italia. E l’Inter non si stancherà, perché ha un grande allenatore». De Rossi dà la spiegazione più bella sul suo cambio: «Il mister avrà pensato che ho giocato male e che non ero in grado di giocare il secondo tempo. Io non devo guardare alle sostituzione. Devo fare il giocatore della Roma». Il segnale che il vento stava cambiando è il rigore parato da Julio Sergio: «Sicuramente, ma non è stato il primo segnale. Questo però non conta niente. Il fatto è che abbiamo battuto una squadra forte come la Lazio che oggi giocava la partita della vita». Cassetti ammette di aver toccato Kolarov nell’episodio che ha determinato il rigore laziale: «Il contatto c’è stato, ma io stavo togliendo il piede. Comunque è andata bene lo stesso». E la partita è girata anche grazie a Cassetti, che poco prima del pareggio ha arringato la Sud. «Ho chiamato i tifosi, splendidi come al solito. Quando giochiamo palla a terra non ce ne è per nessuno. Bravissimo Menez, ha creato superiorità numerica. Totti e De Rossi? L’hanno vinta anche loro». Dalle fasce alla difesa. Ecco i centrali. Juan: «Il mister ci ha chiesto di ricominciare a fare possesso palla e siamo riusciti a fare il nostro gioco. Ma dobbiamo sempre stare ad alto livello per vincere il campionato». Così Burdisso: «All’inizio non avevamo capito la partita. Pensavamo che Lazio pressasse più alta. Abbiamo continuato a rilanciare la palla in avanti, per le punte era impossibile. Ho sbagliato sul gol di Rocchi, ma l’importante è che abbiamo vinto». Infine, Luca Toni: «Non pensavo che al derby si respirasse un’atmosfera così bella. E vincere così è stato bellissimo, come è stato bellissimo che Totti e De Rossi siano rimasti in panchina a sostenerci. Lippi in tribuna? Non l’ho visto, penso solo al sogno della Roma». Infine, il retroscena: «In ritiro dorme con me. Mi aveva detto che avrebbe parato un rigore e avremmo vinto». Be’, complimenti. E forza Roma.

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