Claudio Ranieri è un uomo prima ancora di essere un grande allenatore. Non ha creduto alle presunte voci sulle bufale combine di Firenze ed alla fine ha avuto ragione, ha mantenuto quel self control, che ricorda tanto il celeberrimo Nils, degno di un grande mister e capace di rassicurare non solo una squadra ma addirittura una piazza come quella di Roma che in queste ore non stà nelle pelle. Il sorpasso è lì ad un passo, per la prima volta in questa incredibile stagione la Roma ha la grande chance di balzare in testa alla classifica (ma vi rendete conto) e di guidare nelle ultime 5 giornate il torneo. Pazzesco ma molto affascinante, ansioso e trepidante. Roma-Atalanta avrà un sapore in più da gustare quello del possibile compimento della rincorsa. Un motivo in più che carica la Roma di Ranieri ma la nostra storia è variegata, dall’esaltazione si è passati per il suicidio e ora, proprio ora, il tifoso giallorosso non ha voglia di “esultare” ma di meditare e di cercare di affievolire un pò quella adrenalinica attesa che porta la mente a navigare fra sogni e speranze. Un emozione lunga 90 minuti, un Roma-Atalanta che oggi vale oro per i giallorossi di Ranieri, una vittoria che farebbe sognare una città dopo anni di bellezza ma di magrezza di trionfi, e non aggiungo altro perchè altrimenti potrei scadere in discorsi come dei veri e propri piagnistei proprio oggi che dipende tutto da noi. Roma si gioca il suo futuro con le proprie armi contro tutto e contro tutti ma con la grande consapevolezza che il primato passa dalle proprie mani o meglio dai piedi dei suoi autorevoli interpreti. Per fare la storia bisogna ripassare la storia e quindi: Al nostro via: “Scatenate l’inferno!”