Juan: “Siamo un pò stanchi”

L’immagine della Roma arrabbiata e sconsolata è l’immagine di Juan. Hamsik trasforma il rigore del definitivo due a due, si vede il difensore brasiliano allargare le braccia, alzare lo sguardo al cielo, mormorare qualche cosa contro l’ingrato destino. Del resto dopo la rete del raddoppio di Vucinic, i giallorossi devono essersi sentiti in tasca altri tre punti, forse anche con la complicità del Napoli che, fino al gol di Denis, sembrava una squadra che avesse alzato bandiera. E invece è stata ancora la Roma a riportarlo in partita, con un altro finale di quelli che ti lasciano una damigiana di amaro in bocca e a nulla può valere la consolazione che al fischio iniziale probabilmente la Roma un pareggio non lo avrebbe disprezzato: “E’ chiaro che rimanga rammarico per una partita che fino a pochi secondi dal novantesimo stavamo vincendo. E lo stavamo facendo com merito, pur consapevoli delle difficoltà che avevamo incontrato. Il rigore finale non c’era ma è anche vero che non ci si può dimenticare che questo gruppo nell’ultimo periodo ha giocato tantissimo, non possiamo nascondere il fatto di essere un po’ stanchi, non si può stare perennemente al cento per cento. Il Napoli, dopo aver dimezzato lo svantaggio, si è riversato in avanti con tutte le sue forze, noi abbiamo un po’ arretrato e questo ha favorito la loro voglia di recuperare il punteggio. E, puntualmente, siamo stati puniti, al di là dei nosti demeriti”. Ha fatto discutere molto il rigore finale ma altrettanto ha fatto discutere quello non assegnato dall’arbitro Rizzoli per un fallo proprio di Juan su Quagliarella, pochi minuti dopo che Baptista, sempre dal dischetto, aveva portato in vantaggio la Roma: “Non c’era il rigore sul presunto mio fallo su Quagliarella. E’ stato il giocatore del Napoli che è venuto a cercare il contatto e credo che per questa ragione l’arbitro lo abbia ammonito. E non c’era neppure il rigore che ha assegnato alla fine al Napoli, quello che ha fissato un pareggio che all’inizio poteva anche starci in casa di una squadra come il Napoli, ma che ci ha fatto arrabbiare per come è maturato. Ora però mettiamoci tutto alle spalle, abbiamo una settimana senza partite, da domani cominceremo a pensare alla sfida con il Milan che sarà un’altra partita difficile, ma la Roma che ho visto a Napoli mi dà fiducia, è tornata la Roma vera”.

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5 commenti su “Juan: “Siamo un pò stanchi””

  1. Cerchiamo di guardare al lato positivo del momento e, cioè, al fatto di poter oramai preparare la partita della domenica per tutta la settimana.
    Dispiace tantissimo essere usciti dalla EL, ma a questo punto concentriamoci unicamente sul campionato, anche se lo scudetto lo reputo pure io una chimera.

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  2. puntare allo scudetto, per me, è utopistico. CHI E’ BRAVO E’ ANCHE FORTUNATO/AIUTATO. chi è l’opposto, o almeno vuole avvicinarsi, non può pretendere miracoli. le troppe assenze, anche se compensate dal gruppo, a noi pesano. e la stanchezza si fa sentire. pensate se a gennaio avessimo venduto baptista, cerci, menez, doni. in coppa/catania-napoli con i lobont o altri che il mister neanche vede. ora fottiamo il diavolo

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  3. Per me, la sciagura è stata la sconfitta di giovedì. L’Europa League potevamo giocarcela e ci avrebbe consentito di chiudere la stagione con un trofeo che non fosse l’ennesimo portaombrelli.
    Ora siamo condannati a puntare allo scudetto, ma in quest’ottica (che io ho sempre reputato fortemente improbabile, lo premetto) il pareggio di ieri non è da buttar via. Psicologicamente, lo stiamo vivendo male perché siamo stati rimontati e perché segue di due giorni l’umiliazione con il Panathinaikos, ma razionalmente è un buon risultato. Questa era una giornata nella quale tornare a -7 dall’Inter poteva starci. Ora abbiamo 7 partite all’olimpico, fra le quali i due scontri diretti che a questo punto sono un vantaggio. Inoltre non dobbiamo più affrontare le squadra subito dietro (napoli, palermo e juventus) e nemmeno la fiorentina. Scontri diretti a parte, l’unico impegno difficile (e non per il valore degli avversari) resta il derby.
    E’ ovvio che siamo obbligati a battere inter e milan e non perdere per strada più di 3 o 4 punti nelle altre 10 partite, diciamo che potremmo permetterci un pareggio a bari e uno nel derby, oppure vincere il derby e pareggiare da qualche altra parte. Molto difficile, ma non più di quanto lo fosse ieri mattina.

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