Conferenza di Spalletti vigilia Inter-Roma

La conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore giallorosso, a Trigoria in vista di Inter-Roma, gara valevole per la venticinquesima giornata del campionato di Serie A.

E’ esagerato definire questo match come della verità? Juan e Mancini ci saranno?
Match della verità si può anche dire, se ne uscisse vincente l’Inter sarebbe un problema parlare di tentativo di riagguantarla. Noi abbiamo l’imposizione di vincere la partita, solo così diventeremmo il club che ha creato disturbo all’Inter. Juan e Mancini, nonostante qualche problemino, si sono allenati abbastanza bene.
Cosa le farebbe piacere delle ultime partite?
Mi piacerebbe rivedere i risultati delle ultime partite. E’ risaputo, noi se vinciamo non sappiamo rubare le partite. In caso di vittoria, significherebbe che abbiamo fatto una grande gara contro un grande avversario.
Totti con l’Inter è stato spesso decisivo. Si aspetta un ulteriore progresso?
Francesco è il calciatore per le situazioni importanti. Per i numeri che lo accompagnano, gli servono le situazioni importanti per fare ancora meglio ed avere ancora più stimoli.
La Roma ha assicurato che il club non verrà venduto.
Noi come riferimento dobbiamo avere solo la precisione che hanno nei nostri confronti. Quello che per noi diventa fondamentale è la puntualità con la quale ci pagano, questo è l’importante.
I giocatori sono convinti di vincere. Anche lei?
E’ sempre possibile vincere le partite. Anche questa volta deve essere così, dobbiamo essere stimolati, dobbiamo provare a diminuire la distanza, se vogliamo tenere viva questa possibilità ci vorrebbe la distanza.
L’Inter ha qualcosa in più della Roma?
Noi dobbiamo avere qualcosa in più. Loro hanno il distacco di nove punti che li mette al riparo dai pericoli, hanno evidenziato forza, gioco e qualità. Noi dobbiamo essere più stimolati di loro, dovremo forzare la situazione.
Dove va colpita l’Inter?
Per riuscire ad avere dei vantaggi dobbiamo essere squadra, loro hanno più fisicità, nel colpo individuale ha qualche possibilità in più, ha la forza del collettivo, noi abbiamo sempre espresso il filo conduttore del gioco e della velocità. E dobbiamo farlo anche a San Siro.
A San Siro avete invertito la tendenza negativa degli anni passati.
L’Inter lo sa che noi gli abbiamo rotto le uova nel paniere negli anni scorsi, per questo loro vorranno mettere a posto anche questo numero. Mi aspetto una partita difficile, spigolosa, che vorrà prendere vantaggio da ogni situazione.
Doni contro Julio Cesar. Quanto sarà decisiva questa sfida?
Stanno facendo entrambi un buonissimo campionato. Si contenderanno anche la maglia titolare del Brasile. La difesa aiuta spesso il portiere, ma spesso anche il portiere aiuta la difesa a giocare senza ansie. Il contributo di questi due portieri si è visto.
E’ la settima centrale della vostra stagione. La Roma è pronta per affrontare questo livello di sfide?
Sì, le prossime partite significano tanto, ma non bisogna dimenticare cosa abbiamo fatto in questi anni. Anche in termini di credibilità e affidabilità. Abbiamo una rosa forte, possiamo fare risultati importanti, però queste partite restano fondamentali. La nostra squadra è in condizione per disputare queste partite a un buon livello. Sia mentale che fisico.
Ci sono degli errori che si ripetono sistematicamente nella Roma. Sono cose che si mettono a posto in allenamento o sono figlie di qualche problema reale?

No, si possono mettere a posto in allenamento. La squadra nelle punizioni difende a zona per avere la squadra più ordinata sotto l’aspetto tattico. Così si rischia anche di concedere vantaggi.
La Roma a Milano fa sempre grandi prestazioni. C’è un motivo?
Anche quando abbiamo vinto abbiamo sofferto tantissimo. La differenza la fanno le condizioni fisico mentali dei calciatori, gli stimoli che si ricevono, la disponibilità ad avere un comportamento fatto di costanza, di sacrificio e di correttezza. La differenza in qualsiasi sport la fa questa qualità qui: l’attenzione. E lì essendo più stimolati siamo stati più bravi.
Queste polemiche arbitrali ha paura che si riflettano nella sfida con l’Inter?
Se si continua ad abbagliargli contro, può essere che perdano serenità. A mio avviso i tesserati dovrebbero star zitti e non parlare degli arbitri. Gli errori si sono sempre visti della classe arbitrale, c’è anche chi ne ha subito le conseguenze a livello di classifica. Bisognerebbe stare un pochettino attenti, gli arbitri nostri sono bravi perché il nostro è un campionato difficile e sono più bravi anche di quelli stranieri.
Totti sulla lettera al Corriere dello Sport ha parlato di riportini. Lei che ci lavora insieme, coglie in lui questo sentimento?
Non mi sembra che nell’ultimo periodo abbia covato rancori verso qualcuno. Mi sembra stimolato e attento per il momento che andiamo ad attraversare. Un calciatore importante come lui sarà sempre sottoposto ad osservazioni particolari. L’essenziale che lui sia tranquillo, ha la fiducia di tutti.
Lei può affermare che Totti sta facendo un grande lavoro?
Francesco si è sempre allenato con impegno, per risolvere i problemi fisici. Se ha smesso con la Nazionale è perché non ce la faceva più a mantenere ritmi alti.
Nella preparazione della gara quanto conta il distacco dall’Inter?
Quello che diventa fondamentale è avere l’autorità, la personalità di fare le cose che sappiamo fare. Dobbiamo essere convinti di giocarcela. Mancini e Juan chi recupera? Li devo valutare.
Dipendesse da lei, tra i contratti da firmare chi farebbe firmare subito?
Questa è una cosa che deve decidere la società, comunque mi servono tutti e cinque i giocatori in questione.

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