Chi sceglie l’allenatore, di solito, é il ds che nella Roma per ora é Massara ma forse tra poco sarà un altro: Petrachi é un serio candidato. Nella Roma, magari, il nuovo tecnico lo suggerisce Baldini (nuova passione, le passeggiate in bicicletta). Bisogna vedere, perà², quali caratteristiche saranno decisive per arrivare alla prossima fumata bianca: profilo alto, profilo basso, big manager o tecnico dell’utopia. Siamo nella fase di riflessione, il futuro é tutto da definire. Non quello di Ranieri che lascerà la panchina a fine stagione.
SCELTA DI CAMPO – Pallotta, perà², é uscito finalmente allo scoperto. E ha messo per iscritto la sua indicazione proprio nel comunicato di luneda. «A Monchi ho subito detto che avrei voluto allenatori, preparatori, staff medico, calciatori e addetti allo scouting di primo livello». La novità fa rumore: il presidente chiese di ingaggiare un numero uno, senza essere accontentato dal suo ds. Ora, dopo l’addio dello spagnolo, ha perಠla grande chance di prendere uno dei migliori tecnici in circolazione. E se davvero sta pensando a Petrachi, gli basta rivolgersi al ds del Torino: é amico fraterno di Conte. La linea tracciata dalla proprietà Usa, insomma, é chiara. Se non sarà rispettata, l’input presente nella nota di due giorni fa avrà l’effetto boomerang.
CANDIDATO CONDIVISO – Sarri é da sempre di moda a Trigoria. Al Chelsea non se la passa benissimo, vive di alti e bassi. Anzi, da domenica scorsa, c’é chi, in Inghilterra, sostiene che l’esonero sia addirittura imminente. Se Sarri si libera, la scelta metterebbe d’accordo tutti, da Boston a Trigoria, passando per Londra: piace perchà© valorizza i giocatori, fa giocare bene la squadra, appagherebbe il senso estetico di quelli mai schiavi del risultato. Andando al Chelsea ha fatto un grande salto a livello di stipendio, ma questo non spaventa troppo la Roma che deve ripartire. Con lui lo farebbe in grande stile. Contatti telefonici e cene londinesi: la Roma di passi ne ha già fatti parecchi. Deve aspettare il segnale. Cioé che Sarri non sia pi๠il coach dei blues: la libertà , basta chiedere a Conte che ha appena fatto causa al club londinese, non é scontata nemmeno dopo l’esonero.
LINEA VERDE – L’esclusione dalla prossima Champions appare quasi scontata ormai anche a chi vive a Trigoria. E, oggi pi๠di prima, la valorizzazione della rosa, giovane e da assemblare, é l’obiettivo primario per i dirigenti della Roma. E in Italia c’é chi, questo, lo ha fatto benissimo all’Atalanta: Gasperini. Sul quale pesa sempre l’esperienza negativa vissuta all’Inter. Ma se é innegabile la sua scarsa abitudine alla grande piazza, bisogna riconoscergli la straordinaria capacità di lavorare con i giovani e di farli giocare bene. L’Atalanta, tra l’altro, schiera anche qualche grande vecchio, vedi Masiello, Gomez, Ilicic, Gasp ha creato un perfetto mix. Da riproporre qui, con senatori e ragazzi. La valorizzazione dei giovani passa necessariamente dal calcio attrattivo, Sarri e Gasperini lo hanno proposto e lo propongono ancora.
Con loro c’é pure Giampaolo che, da tempo, é in attesa di una chiamata della società giallorossa. L’allenatore della Sampdoria piace a Baldini. Arrivಠa un passo dalla Roma due anni fa, poi é stato scavalcato da Di Francesco. I tre mettono d’accordo anche anime diverse a Trigoria (e non), dal vice presidente Baldissoni, passando per il Ceo Fienga fino a Totti, Conti e lo stesso Ranieri. Ma dietro l’angolo c’é sempre il pericolo utopia, quelle idee un po’ cosa, che in un momento come questo significherebbero salto nel buio. Ed eccoci a De Zerbi, Fonseca o il solito Villas Boas. Bravissimi professionisti, per carità . Ma non é certo questo il momento di rischiare.
(Il Messaggero, A. Angeloni – U. Trani)