James Pallotta parla dagli Stati Uniti in un’intervista a Real Vision, una web-tv dedicata al mondo del business. Queste le sue parole:
Sei Presidente della Roma dal 2012. Adesso si guarda avanti per l’apertura dello stadio…
Lo spero. In tre anni o gi๠di la. Inizieremo a costruire alla fine dell’anno, poi ci vorranno circa 28 mesi prima dell’apertura. Voglio dire, penso che la mia entrata sia stata interessante per la Roma. Sono arrivato come uno dei tre investitori passivi. Ho pensato, é Roma, potrebbe essere divertente e potremmo aiutarla a far crescere un marchio globale della città di Roma. La verità é che pensavo che il calcio fosse il peggiore sport nella storia. Prima non mi piaceva e non lo capivo. Poi, abbastanza velocemente, é diventato il mio sport preferito, o comunque al pari del basket. Ora, quando guardo una partita a casa, accendo 5 televisori insieme in stanze diverse e cammino. Se sono a Roma durante una partita non riesco a sedermi. Sto in piedi con Tonino (Tempestilli ndr), un uomo che lavora nel club, e guardiamo il match. Il mio posto fortunato é il 13 e cerco sempre di tenerlo vuoto.
Su Di Benedetto.
Io e gli altri soci abbiamo capito che non aveva nà© i mezzi, nà© le capacità per guidare una squadra di calcio europea. Cosa, quasi in automatico, un anno o nove mesi dopo, sono finito per diventare presidente e proprietario, mettendoci un sacco di soldi.
C’é la volontà di fare lo stadio, hai cambiato il logo, quali sono le altre tue iniziative per far crescere il marchio?
Quando abbiamo comprato la squadra, la squadra era in grave difficoltà finanziaria. I precedenti proprietari, mentre potevano aver fatto un buon lavoro in alcuni anni sul campo, prendevano in prestito da altre imprese e hanno avuto grandi quantità di debito. Fondamentalmente Unicredit penso che in pratica sia stato il proprietario della squadra. Quindi abbiamo avuto molto da fare per cambiare subito questa cosa. Penso di aver passato i primi due anni quasi combattendo esclusivamente con le banche per questo motivo, anche se avevamo un accordo e cosa si sarebbe dovuto fare. Ti ricordi in Europa in quel periodo di tempo, la crisi finanziaria in Europa colpa davvero due o tre, quattro anni dopo con le banche di quanto non fosse negli Stati Uniti. Quindi le banche erano davvero molto difficili dal punto di vista economico e anche dal lato delle azioni. E anche se avevamo un contratto che diceva, devi farlo, non lo stavano facendo. Qualunque cosa era una lotta. Quindi alla fine, dopo alcuni anni, li abbiamo liberati da tutti i debiti. Abbiamo comprato il debito da loro con uno sconto e abbiamo ottenuto anche il capitale con uno sconto sostanziale.
Fonte: Real Vision